Virgilio Marchetto

Virgilio Marchetto

 

Figlio di Fiorenzo e Elisabetta Pellizzari, Virgilio nacque ad Asigliano Veneto (Orgiano) il 9 settembre 1904. Ebbe un fratello, Attilio, nato il 10 ottobre 1907.

Di professione Virgilio faceva il fotografo ambulante ed risultava come “viaggiatore in ingrandimenti fotografici”.

Nel 1927, per ragioni di lavoro, Virgilio si trasferì a Cles (Trento) con la moglie, Giuseppina Torresani, ma nello stesso anno si recò clandestinamente da solo all’estero, girando per l’Europa. Non avendo trovato lavoro, alla fine decise di stabilirsi in Francia, più precisamente a Parigi, dove rimase fino al 26 giugno 1942, data nella quale i tedeschi lo arrestarono e lo portarono alla frontiera italiana per il rimpatrio.

Il 12 luglio 1942 si trovava nelle mani dell’Ufficio di Polizia di Stato di confine del Brennero. Considerato elemento pericoloso per l’idee politiche di stampo anarchico antifascista, la Commissione Provinciale di Vicenza gli assegnò 3 anni di confino all’isole Tremiti con un’ordinanza del 24 agosto 1942.

Al momento dell’interrogatorio Virgilio dichiarò che non aveva nulla in comune con le idee anarchiche, ma neanche aveva “idee orientate verso il fascismo”.

Essendo affetto da angina ulcerosa, il 7 agosto 1943 Marchetto chiese di essere ricoverato nell’Ospedale di Vicenza per le sue precarie condizioni di salute, considerando l’impossibilità di essere curato adeguatamente dal medico di confino con i mezzi a diposizione.

 

Fonte

ACS, Ministero dell’Interno 1814 -1986, Direzione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894 – 1945), Ufficio confino di polizia (1926 – 1943), Fascicoli personali 1926 – 1943, b. 618, f. Virgilio Marchetto.

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