Guerra Lucia
(A cura di Leonardo Consolaro)
Lucia Guerra nacque il 6 febbraio 1903 a Breganze (Vicenza), da Giuseppe Guerra e Angela Lubiano.
Di professione sarta, fu identificata come appartenente al movimento comunista e schedulata nel Casellario Politico Centrale per attività antifasciste, in particolare durante il suo lungo soggiorno in Francia.
Secondo quanto riportato dalla Prefettura di Vicenza nella nota del 25 novembre 1932, Lucia Guerra espatriò il 27 ottobre 1924. In patria non si distinse per attività politiche sovversive, ma veniva considerata di cattiva condotta morale. In quel documento venivano anche forniti fotografie e connotati fisici e si richiedeva l’“iscrizione alla rubrica di frontiera”.
Nel 1932 il Ministero dell’Interno iniziò una serie di accertamenti, richiedendo informazioni sulla sua attività politica, sulle sue generalità, e su eventuali fotografie (nota del 23 settembre), mentre una precedente nota del 31 agosto la identificava come attiva comunista in contatto con membri dei CPA (Comitati Proletari d’Aiuto), con ultimo domicilio noto a Vitry (Seine), Voie Blanche.
Nei successivi mesi tra il 1932 e il 1934, l’Ambasciata d’Italia a Parigi e il Ministero dell’Interno intensificarono gli scambi di comunicazioni per rilevare la posizione e l’attività politica di Guerra Lucia. Numerosi telegrammi segnalano indirizzi alternativi a Parigi (Chatillon, Rue Lefevre, Rue Saussure), ma la donna risultava spesso irreperibile.
Nel luglio 1934, si registrò un momento cruciale: Lucia Guerra si presentò personalmente al Consolato Generale d’Italia a Parigi per richiedere il passaporto. Il Consolato, con nota del 20 luglio, colse l’occasione per registrare tutte le sue generalità e domicilio (Parigi, 69 Rue Saussure), chiedendo al Ministero istruzioni sull’opportunità di concederle il documento. La Prefettura di Vicenza (nota del 14 agosto 1934) confermò l’identità della donna, fornì fotografie autenticate e segnalò che era sorella del noto comunista Guerra Giovanni, detto “Malerba”, espulso dalla Francia e trasferitosi a Mosca.
Il Ministero dell’Interno si espresse, con nota del 25 dicembre 1934, favorevolmente al rilascio del passaporto, segnalando però la necessità di proseguire nella sorveglianza. Infatti, nei mesi successivi Lucia Guerra fu iscritta nella rubrica di frontiera (11 gennaio 1935) per perquisizioni e segnalazioni.
Nel 1937, Guerra fu indicata come finanziatrice del Comitato Pro Spagna, associazione di sostegno ai repubblicani spagnoli, e segnalata per attività antifascista, relazioni con sovversivi, e gestione di recapiti per la corrispondenza. A conferma della sua militanza, il Ministero dell’Interno la classificò tra i connazionali all’estero impegnati politicamente contro il regime.
Nonostante l’intensa sorveglianza, nel 1938 l’Ambasciata italiana riportava che Lucia Guerra conservava sentimenti antifascisti, ma non si rendeva più protagonista di attività pubbliche.
In una nota del 22 novembre 1938, il Consolato Generale d’Italia riferiva il nuovo domicilio della donna, in Route d’Alsace n. 4, Levallois-Perret, e la comunicazione dell’imminente matrimonio con il connazionale Agostino Ciliegio, nato il 10 agosto 1909.
Il Ministero dell’Interno, tuttavia, continuò a richiedere aggiornamenti. L’8 gennaio 1943 inviò una richiesta di notizie al Prefetto di Vicenza. La risposta confermava che Lucia Guerra si era trasferita in Francia con la famiglia sicuramente prima del 1931 e da allora non manteneva più alcuna corrispondenza con l’Italia, risultando quindi irreperibile.
Fonte:
ACS, Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981), Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945), Casellario politico centrale 1894-1945, Fascicoli personali 1894-1945, b.2574, f. Lucia Guerra .