Pizzato Maria
(A cura di Paolo Baretta)
Maria Pizzato nacque il 12.08.1897 a Vicenza da fu Giuseppe e fu Predebon Maria, fu domiciliata a Vicenza, anche se nel 1925, all’età di circa 28 anni, si trasferì a Milano in via Vincenzo Monti n.28, dove lavorò presso la sede centrale dell’Alfa Romeo.
Maria venne schedata nel 18.02.1940 come antifascista, dopo essere stata condannata dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, per essere affiliata alla setta religiosa “Testimoni di Geova” e per svolgere propaganda antinazionale, e gli venne assegnata una per di anni undici da scontare presso il carcere di Perugia.
La Pizzato si pentì subito di ciò che ebbe fatto e, in una lettera indirizzata direttamente al Duce in persona datata 27.04.1940 dove chiedette la sua clemenza e, si conseguenza l’annullamento della pena alla quale lei fu assoggettata, si dichiarò non a conoscenza delle vere intenzioni della setta, sostenendo che lei si fosse unita solo per il suo amore verso la religione e la filantropia. A nulla servirono però gli sforzi di Maria, alla quale non fu accolta la richiesta di clemenza, come contenuto nella nota della Centrale di Polizia di Avezzano n.50727/14020 datata 01.08.1940, nella quale venne suggerito che la scarcerazione assai anticipata della Pizzato, la quale scontò una minima parte di essa, non sarebbe stata presa di buon occhio dalla popolazione e dal Duce; infatti fu ufficialmente cancellata tale istanza dal Ministero dell’Interno con la ministeriale n.53344 del 06.08 del suddetto anno.
Nel suo periodo in carcere Maria tenne una folta corrispondenza principalmente con tre persone: sua nipote Jone, residente a Vicenza, Camilla Imboldi, una sua collega di lavoro e cara amica, e infine tale Battisti Albino, quest’ultimo non fu in alcun modo legato alla Pizzato, se non per essere entrambi membri di sette religiose ed essere stati entrambi condannati per ciò; il Battisti venne a sapere della Pizzato mantre egli fu al confino, accusato di appartenere alla setta religiosa del “Avventisti”, all’interno della quale venivano propugnate ideali antinazionali. Fu condannato a scontare 5 anni anche se, nel marzo del 1937, in occasione della nascita del Principe di Napoli, venne concessa la clemenza a tutti i confinati; ma Albino fu recidivo e continuò a divulgare libri e ideali della setta, e quindi fu deferito nuovamente e condannato una seconda volta, l’08.11.1937 al confino, dove ci rimase fino al 1941.
Nella loro prima lettera il Battisti inviò 200 lire alla Pizzato, sostenendo che lei, essendo orfana e senza lavoro, non avesse i mezzi per il proprio sostentamento, e con tale somma potesse aiutarla ad alleviare le sofferenze della prigione; tale vaglia però, come successivamente spiegò la Regia Prefettura di Matera con la nota n.03513 datata 10.05.1941, non sarebbe mai dovuta arrivare alla destinataria, in quanto era proibita la corrispondenza tra detenuti se prima essa non fosse stata approvata dal Ministero dell’Interno, ne tantomeno era concesso l’invio di denaro.
Il confinato però si difese dichiarando che un agente della P.S., tale De Caro Mario, lo rassicurò dicendogli che i vaglia si potessero inviare senza alcun problema, cosa che poi si scoprì non veritiera; infatti venne aperta un’inchiesta dalla Regia Questura di Napoli nei confronti dell’agente, con l’accusa di grave infrazione alla censura della corrispondenza dei confinati.
Oltre alla corrispondenza però, la Pizzato fu anche un’assidua lettrice di libri e romanzi, infatti non era insolito che ella inviasse missive al Ministero per chiedere di poter acquistare libri, riviste o romanzi, ovviamente a spese proprie; e la maggior parte delle volte le venne condonata la lettura di tali saggi.
Maria rimase iscritta al Casellario Politico Centrale fino al giorno 27.08.1944, data probabilmente del suo rilascio.
Fonti:
- Database Cpc
- Acs, Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981), Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945), Casellario politico centrale 1894-1945. Fascicoli personali 1894.1945, b.4026, Maria Pizzato