Reniero Domenica

Reniero Domenica

(A cura di Leonardo Consolaro)

 

 

Domenica Reniero nacque il 18 maggio 1897 a Valdagno (Vicenza), da Antonio Reniero e Domenica Eclani.

Fu schedata come antifascista nel Casellario Politico Centrale a causa delle sue dichiarazioni pubblicamente ostili al regime, espresse in Francia.

Secondo una nota della Prefettura di Siena datata 2 dicembre 1929, Domenica Reniero emigrò in Francia nel 1922 con regolare passaporto. Non risultavano precedenti penali, ma era conosciuta a Valdagno come una donna di facili costumi e frivola. Dal punto di vista politico, non figuravano accuse formali a suo carico. In allegato venivano forniti anche i connotati fisici della donna.

Poco tempo dopo, una nota del Consolato d’Italia a Chambéry del 29 ottobre 1929, indirizzata al Ministero dell’Interno, riferiva che Domenica Reniero risiedeva a Vienne (Isère), in Francia. 

Secondo fonti confidenziali, manifestava sentimenti apertamente antifascisti. In particolare, in un caffè della cittadina, la Reniero avrebbe diffamato pubblicamente l’Italia. Alla reazione di un presente, che le fece osservare la gravità delle sue affermazioni, avrebbe risposto: «In Italia dovrebbero andare ad uccidere quei briganti di fascisti e bruciare tutto, tanto io non ci andrò più».

Successivamente, con nota della Prefettura di Vicenza del 30 dicembre 1939, indirizzata al Ministero dell’Interno, si sollecitavano aggiornamenti sulla posizione della donna ai fini dell’aggiornamento dello schedario politico. Si riferiva inoltre che Domenica Reniero si era sposata con Andrea Dante De Piccoli il 5 luglio 1930 e risultava residente a Grenoble, in Francia.

 

Fonte:

ACS, Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981), Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945), Casellario politico centrale 1894-1945, Fascicoli personali 1894-1945, b.4278, f. Domenica Reniero.

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