Calgaro Teresa Maria
(pagina a cura di Anna Brunello)
Teresa Maria Calgaro, figlia di Giovanni e Maria Testolin, nacque il 26.06.1890 a Schio (VI). Risiedette in Belgio ed ebbe domicilio a Schio.
Nel 1918 emigrò a Milano, dove lavorò come domestica presso diverse famiglie. Rimase a Milano fino al 1921 e non fece più ritorno a Schio.
Arrivò in Belgio il 19.06.1923 e il 18 luglio si trasferì a Bruxelle- Rue de Ten-Bosch n.30. Nel maggio 1924 si spostò ad Ixelles (Bruxelles)-Rue de la Brasserie n.121. Durante il 1931 risiedette a Blankenberge, caffè London-Bd de Smet de Nayer n.63, dove lavorò come prostituta clandestina. A dicembre 1931 si trasferì a Bruges-Groote Martkt n.20; nell’ottobre 1932 a Bruxelles-Rue Marchè au charbon n.44; nel marzo 1933 a Bruxelles-Petite Rue des Bouchers n.25.
La polizia belga l’arrestò il 26.02.1924 alla Casa del Popolo di Bruxelles per minacce di morte proferite verso il Console d’Italia; questo, in aggiunta al suo lavoro alla casa del popolo, la portò ad essere ritenuta di sentimenti antifascisti e ad essere iscritta nelle liste dei sovversivi. La rinchiusero nel carcere di Forest (Bruxelles) e l’indomani, il 27.02.1934, la scarcerarono e la ricondussero alla frontiera del Lussemburgo.
Il 2.03.1934 l’arrestarono a Bruxelles per vagabondaggio. Il 6 marzo la scarcerarono e la ricondussero alla frontiera del Lussemburgo
Il 12.04.1934 la polizia belga l’arrestò nuovamente a Bruxelles per vagabondaggio e prostituzione clandestina. Il 13.04.1934 la interrogarono sul motivo del suo continuo ritorno in Belgio: l’infortunio subito all’officina Lever, nota fabbrica di saponi – motivo della paralisi alla mano sinistra – diminuì le sue possibilità di trovare un altro lavoro. Rimanere in Belgio, raccontò Calgaro, le permetteva di ricevere un’indennità di fr.b. 70 mensili e, se l’avesse lasciato, non parlando italiano o francese, sarebbe stata costretta ad andare in un paese dove il franco è deprezzato, risultando in una somma di denaro minima.
La rimisero in libertà il 19.04.1934 con un permesso di soggiorno provvisorio di 6 mesi.
Il 4.12.1934 la polizia belga l’arrestò e la rinchiusero nella prigione di Forest (Bruxelles) per esercizio della prostituzione e violazione del decreto di espulsione, con l’intenzione di espellerla dal Belgio e riportarla alle frontiere del Lussemburgo una volta terminati i 4 mesi di reclusioni. Nel mentre, Calgaro fece domanda al consolato italiano per essere arruolata in A.O. come infermiera presso la Croce Rossa.
La trasferirono alla prigione di Arlon il 24.03.1936 con l’intento di liberarla il 28 del medesimo mese.
Il 2.08.1938 raggiunse la frontiera di Chiasso e fu presa in carico da infermieri dell’Ospedale psichiatrico di Montebello per essere riaccompagnata a Milano, dove venne ricoverata per demenza. Il 14.07.1941 a trasferirono al Manicomio provinciale di Limbiate Montebello – succursale di Codogno. Durante la sua permanenza, non presentò sentimenti avversi al regime.
Fonte
- Acs, Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981), Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945), Casellario politico centrale 1894-1945, Fascicoli personali 1894.1945, b. 949, Teresa Maria Calgaro.
- Database del Cpc