Tessarolo Elisa
(a cura di Paolo Baretta)
Elisa Tessarolo nacque il 28.10.1947 a Schiavon, da fu Vittorio e fu Poletto Angela, e fu domiciliata a Schiavon in via Nizza 11; è descritta come:
“Di statura media e corporatura grossa, capelli brizzolati e ondulati, viso ovale, carnagione bruno-rosea, fronte rettilinea, occhi infossati, orecchi ovale e lobolo intermedio, spalle spioventi” (Scheda biografica Casellario Politico Centrale n.46666).
Il 24.02.1902 la famiglia Tessarolo si trasferì a Marostica, qui Elisa crebbe e visse in tranquillità conducendo una vita normale, senza attirare l’attenzione delle autorità, andava in chiesa e lavorava come sarta e si era iscritta alla sezione femminile del partito fascista; un giorno però, più precisamente il 26.02.1942 venne denunciata da alcuni suoi compaesani per aver pronunciato ripetutamente frasi ingiuriose nei confronti del Duce e dello Stato:
“Io mi sono messa nelle donne Fasciste solamente per fare i miei ….. comodi, così essendo persona sola sono protetta end aiutata, ma mando il Duce e tutto il suo seguito a prenderla in …..” (nota della Regia Prefettura di Vicenza n.04642 datata 06.05.1942).
Per questo motivo la Tessarolo venne schedata nel 27.03.1942 come antifascista e successivamente, l’undici aprile dello stesso anno, venne condannata per un anno al confino nella località di Castelli, un paesello in provincia di Teramo.
Fortunatamente però la condanna per Elisa durò relativamente poco: infatti il 08.10.1942 il Duce le concesse la libertà condizionale e venne rimpatriata, tornata a Marostica prese una nuova dimora in via Salabertano 34 e venne subito attivata la sorveglianza nei suoi confronti fino al 23.10.1942.
Fonti:
- Database Cpc
- Acs, Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981), Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945), Casellario politico centrale 1894-1945. Fascicoli personali 1894.1945, b.5081, Elisa Tessarolo