Guido Orvieto e Angelina Caivano

Guido Orvieto e Angelina Caivano

 

Orvieto e Caivano sono legati al destino degli altri ebrei arrestati nell’autunno-inverno 1943-1944, concentrati nel campo di concentramento provinciale di Tonezza del Cimone o in altre strutture. Consegnati alle SS il 30 gennaio 1944, furono caricati sul treno merci diretto ad Auschwitz.

Guido Fortunato, figlio di Felice e Luisa Regina Cava, nacque a Pisa il 07.09.1893. Angelina Caivano nacque invece a Firenze il 29.09.1893 dall’unione di Cesare e Ida. I due si erano sposati nel capoluogo toscano nel 1921. Già presenti a Verona, dove vivevano dei parenti di Angelina, si trasferirono a Vicenza nel 1936.

Abitavano in via San Francesco 80, ma le pietre di inciampo sono state posizionate in corso Palladio 84 dove avevano un negozio di merceria e lingerie (all’epoca segnalato in via Ettore Muti 82 e confiscato nel 1944). Relativamente al periodo precedente all’arresto e alla deportazione, non ci sono molti documenti se non il riferimento alla loro precettazione al lavoro nel luglio del 1942 [1].

Secondo il libro di Liliana Picciotto [2] e il database del CDEC, Guido fu arrestato a Verona il 31 dicembre 1943 (nel mese di gennaio del 1944 secondo il libro), mentre Angelina fu arrestata a Padova il 30 gennaio 1944. Tali dati, anche se legati a situazioni verosimili, suscitano dei dubbi, essendo molto più probabile che i due siano stati arrestati insieme, lo stesso giorno, a Vicenza, città in cui furono detenuti e da cui poi furono deportati.

A proposito della detenzione, ne Il libro della memoria risulta che Angelina fu condotta nel carcere di Vicenza prima della deportazione, avvenuta da Verona lo stesso 30 gennaio 1944. Per Guido, invece, manca il luogo di detenzione, mentre viene confermata la deportazione dalla città scaligera. Infine, per entrambi, viene indicato il  31 dicembre 1944 come data della morte avvenuta in “luogo ignoto”.

Per risolvere la questione possiamo far riferimento a due documenti in cui vengono riportati i nomi degli ebrei arrestati in precedenza e consegnati alle SS. Nel primo è riportato il teatro Olimpico come luogo di detenzione di 8 ebrei, tra cui Guido e Angelina; nel secondo i nomi non cambiano, ma questa volta viene indicato il teatro Eretenio [3].

In ogni caso, la conclusione è che Orvieto e Caivano furono arrestati proprio nei giorni in cui si andava preparando il convoglio a Milano. Portati all’Eretenio e non a Tonezza del Cimone, proprio perché arrestati all’ultimo momento, aspettarono la fatidica decisione del Capo della provincia di Vicenza, Neos Dinale, che diede l’ordine di acconsentire alla richiesta delle SS di deportare gli ebrei caduti nelle retate gestite dalle forze italiane.

Il riferimento alla deportazione da Verona non è errato se pensiamo che il treno, preparato sul noto binario 21 della stazione centrale di Milano, passò da Verona dove furono caricati gli ebrei arrestati nel Vicentino.

 

Note

[1] Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale della Demografia e della Razza, Aff. div. (1938-1945), b. 17, f. II 19 Precettazione civile degli ebrei a scopo di lavoro, s. f. 95 Vicenza.

[2] Liliana Picciotto, Libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Mursia, Milano 2002 (2^ ed.), p. 167 (Caivano Angelina) e p. 479 (Orvieto Guido Fortunato).

[3] Sulla questione dell’uso dei due teatri come luogo di detenzione, si rimanda alla relativa pagina.

Le foto delle pietre di inciampo sono tratte da Wikipedia. Il servizio di Antenna 3, andato in onda in occasione della posa delle pietre di inciampo, è visibile qui.

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