Ebrei internati a Montebelluna

Ebrei internati a Montebelluna

  • Pressburger Alfred, di Leopold e Berta Paskes, nato a Vienna il 17.01.1903. Coniugato con Margherita Atlas. Professione: tappezziere. Internato a Montebelluna, prende alloggio presso la famiglia di Angelo Bressan assieme alla moglie, alla figlia Gerda e ad altri tre internati. Dopo l’8 settembre si rifugia ad Alano di Piave, ma è costretta a ritornare a Montebelluna dove presumibilmente viene arrestato assieme alla moglie il 21 dicembre 1943 grazie ad una delazione. Detenuto nelle carceri di Treviso, l’11 febbraio 1944 viene tradotto nel campo di Fossoli e quindi deportato ad Auschwitz con il convoglio partito il 22 febbraio. Gli viene assegnata la matricola n. 174540. Muore in località ignota il 14 aprile 1944.
  • Atlas Margherita, di Mosè e Henrietta Goldenberg, nata a Vienna il 25.08.1905. Coniugata con Alfred Pressburger. Internata a Montebelluna, prende alloggio presso la famiglia di Angelo Bressan assieme al marito, alla figlia Gerda e ad altri tre internati. Dopo l’8 settembre si rifugia ad Alano, ma è costretta a ritornare a Montebelluna dove presumibilmente viene arrestata assieme al marito il 21 dicembre 1943 grazie ad una delazione. Detenuta nelle carceri di Treviso, l’11 febbraio 1944 viene tradotta nel campo di Fossoli e quindi deportata ad Auschwitz con il convoglio partito il 22 febbraio. S’ignorano data e luogo della morte.
  • Pressburger Gerda, di Alfred e Margherita Atlas, nata a Vienna il 22.04.1934. Internata a Montebelluna, è ospitata presso la famiglia di Angelo Bressan assieme ai genitori e ad altri tre internati. Dopo l’8 settembre si rifugia temporaneamente con la sua famiglia ad Alano, ma scoperta è costretta a ritornare a Montebelluna dove i suoi genitori vengono arrestati il 21 dicembre 1943. Nascosta dal parroco di Montebelluna, mons. Daniele Bortoletto, riesce a sfuggire alla cattura. Viene accolta presso il locale orfanotrofio dove rimane fino al 7 marzo 1946 quando si trasferisce a Lisbona.

 

  • Elsner Giulio, di Leopold, nato a Stanisław Górny il 02.01.1880. Coniugato con Elisa Wertheimer. Poco dopo la nascita fu portato a Bielsko-Biała (Bielitz) dove frequentò le scuole elementari e secondarie. Nel 1902 fu chiamato nell’esercito austriaco per un anno. Subito dopo trovò lavoro come rappresentante, per la Slesia, dell’assicurazione Allianz. Nel 1910 sposò Elisa. Richiamato nell’esercito fu impiegato come ufficiale di artiglieria sul fronte italiano fino al 1918. A quel punto si trasferì a Vienna dove fu nominato manager della Allianz. Dopo l’annessione, perse il lavoro. Per paura di essere portato in un campo di concentramento, nel maggio 1939 si trasferì a Bolzano dove visse per 4 mesi. Nel frattempo, la figlia partì per l’Inghilterra con i kindertransport, mentre i due figli andarono in Svizzera e in Palestina. Un quarto figlio fu ucciso in combattimento in Palestina. Successivamente si stabilì per 4 mesi a Verona. Agli inizi del 1940, sempre con sua moglie Elisa, si spostò a Milano. A maggio presero parte al tentativo di approdare in Palestina che si arenò a Bengasi. Arrestato fu poi inviato a Napoli dove fu portato in carcere. Da lì i coniugi furono internati a Ferramonti di Tarsia e, nel settembre 1941, a Montebelluna. Qui Giulio prese alloggio presso la famiglia di Angelo Bressan assieme alla moglie e ad altri quattro internati. Dopo l’armistizio, i due rimasero a Montebelluna fino ad ottobre per poi fuggire a Sant’Anna, nei pressi di Castelfranco. Lì trovarono protezione presso la famiglia Camozzato, in via S. Anna, dove rimase con la moglie fino al maggio del 1945. Tornati a Montebelluna, risultano in via del Barile 6 fino al 1950. Nel settembre 1947 tornò a Vienna dove rimase per 11 giorni nel tentativo di recuperare qualcosa dei suoi averi. All’IRO chiese di emigrare in Palestina o negli USA. Dopo la guerra la figlia Edith e uno dei figli, Eugenio, erano negli Stati Uniti e mandarono a Giulio i dati di un contratto di impiego e di una casa dove avrebbero potuto sistemarsi. I nomi di Giulio ed Elisa sono presenti su una lista di rifugiati partiti il 17 giugno 1951 da Bremen-Grohn con la nave USS General Stewart diretta negli USA. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives.
  • Wertheimer Elisa, di Adolf, nata a Kralowitz l’11.12.1888. Coniugata con Giulio Elsner. Internata a Montebelluna, prende alloggio presso la famiglia di Angelo Bressan assieme al marito e ad altri quattro internati. Dopo l’armistizio trova protezione presso la famiglia Camozzato, in via S. Anna, dove rimane con il marito fino alla conclusione della guerra.

 

  • Koblitz Francesco, di Adolf e Sofia Heller, nato a Krnov (ora Repubblica Ceca) il 18.08.1885 (1889). Professione: industriale. Francesco si trovava in Italia dal 1927, direttore della Filatura Lampugnani di Caerano. Nel 1930 fu raggiunto dalla moglie e dalla figlia. Risiedevano a Montebelluna dal 1930 e lì Lucia frequentò le scuole elementari. A seguito delle leggi razziali del 1938, evitò l’espulsione dal Regno in quanto sposato con un’italiana. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia Francesco fu comunque arrestato e poi costretto al domicilio coatto sempre a Montebelluna dove rimase fino al luglio 1940.
  • Kutschera Amalia (Amelia), di Rodolfo, nata a Pola il 02.06.1901. Coniugata con Koblitz Francesco. Dalla dichiarazione all’IRO di Lucia, Amalia risulta italiana “ariana”.
  • Koblitz Lucia Marcella, di Francesco e Amalia, nata a Breslavia il 22.09.1926. Risiede a Montebelluna dal 1930 assieme ai genitori. Vi rimase fino al luglio 1940 quando fu trasferita con i genitori ad Ischia di Castro (VT) tra il luglio del 1940 e l’ottobre del 1941, poi a Montefiascone fino al settembre 1943. L’ufficiale comunale disse agli internati di fuggire. Si nascosero fino a dicembre quando arrivarono a Civitella grazie a dei documenti falsi. Non va dimenticato che erano conosciuti ed esposti al pericolo soprattutto dopo la fuga dal carcere del padre. Quest’ultimo, infatti, ad ottobre, fu arrestato dalla Gestapo e portato a Viterbo e poi a Roma. A Civitella, Lucia e Amalia vissero presentandosi con il cognome della madre, pronunciato Cucera. Nel luglio 1944, dopo l’arrivo degli Alleati, Lucia e la madre andarono a Viterbo. Lì vissero presso un amico, Alberto Fraracci, in via Brenta 3. Nel settembre o ottobre 1945 il padre di Lucia trovò un appartamento a Roma (in via Giovanni da Procida 36) e la famiglia si riunì. Dal settembre 1945 al luglio 1948 Lucia terminò i suoi studi a Roma e subito dopo trovò lavoro come rappresentante della ditta Rossi che vendeva articoli da disegno (via del Pozzo, 46). Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives da cui è tratta la foto di Lucia.

 

  • Landsberg Alfred, di Augusto, nato a Francoforte il 09.07.1894. Internato a Montebelluna, si allontana dopo l’8 settembre per ignota destinazione.

 

  • Thiersfeld Walter, di Enrico e Rosa Karpelesz, nato a Vienna il 17.06.1894. Internato a Montebelluna, prende alloggio presso la famiglia di Angelo Bressan assieme ad altri cinque internati. Dopo l’8 settembre si rifugia temporaneamente ad Alano assieme alla famiglia Pressburger. Costretto a ritornare a Montebelluna, viene arrestato il 21 dicembre 1943. Detenuto nelle carceri di Treviso, l’11 febbraio 1944 viene tradotto nel campo di Fossoli e quindi deportato ad Auschwitz con il convoglio partito il 22 febbraio. Gli viene assegnata la matricola n. 174556. Muore in località ignota il 30 aprile 1944.

 

Dati
  • Internati totali: 10 (compresa Kutschera che era “ariana”)
  • Maschi: 5
  • Femmine: 5
  • Nuclei familiari: 3
  • Persone sole: 2
  • Minorenni al 1943: 1
  • Deportati: 3
  • Sopravvissuti: 7
  • Nazionalità: 4 austriaci, 3 cecoslovacchi, 2 polacchi, 1 tedesco 
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