Ebrei internati a Tarzo

Ebrei internati a Tarzo

 

  • Graf Siegfried (Sigfrid), di Jacob e Khatarina Schneider, nato a Vienna il 24.06.1866. Coniugato con Emilia Bilauner. Arriva in Italia il 25 novembre 1941 da Spalato e viene internato nel vicentino, a Posina. Il 20 maggio 1942 per motivi di salute raggiunge Tarzo dove è internata con la sua famiglia la nipote Franziska Goldberg (poi trasferita a Castelfranco). Alloggia presso l’Albergo Venezia in via Roma n. 27. Muore presso l’ospedale di Vittorio Veneto il 15 ottobre 1942 e viene tumulato nel locale cimitero ebraico.
  • Goldberg Franziska, di Sigmund e Rosa Braun, nata a Vienna il 09.05.1906. Coniugata con Maximilian Herzl. Professione: lavoratrice a maglia. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internata a Tarzo e poi, dal 12 novembre 1942, a Castelfranco.
  • Herzl Maximilian, di Bertold e Ida Hilfreich, nato a Vienna il 17 febbraio 1898. Coniugato con Franziska Goldberg. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Tarzo e poi, dal 12 novembre 1942, a Castelfranco.
  • Herzl Hans, di Maximilian e Franziska Goldberg, nato a Vienna il 20 giugno 1924. Professione: giardiniere. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Tarzo e poi, dal 12 novembre 1942, a Castelfranco.
  • Herzl Emil, di Bertold e Ida Hilfreich, nato a Vienna il 14.08.1889. Fratello di Maximilian. Arriva in Italia nel giugno 1939. Internato a Ferramonti fino al 24 maggio 1942, trasferito a Tarzo e poi, dal 12 novembre 1942, a Castelfranco.

 

  • Hazan Hajim, di Jakov e Mazalta Kabiljo, nato a Sarajevo l’11.07.1906. Coniugato con Rebecca Kajon. Professione: catechista. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie e al figlio Josef. Viene internato prima a Revine Lago, dove rimane pochi giorni, e poi a Tarzo, alloggiato in vicolo Ortazza n. 3. Dopo l’armistizio fugge verso l’Italia meridionale assieme alla sua famiglia, raggiunge Napoli e salpa per gli Stati Uniti con il gruppo di 982 profughi ebrei che, imbarcato sulla nave “Henry Gibbins”, il 5 agosto 1944 arriva al campo di Fort Ontario.
  • Kajon Rebecca, di Simeone e Bianca Levi, nata a Sarajevo il 20(28).10.1904. Coniugata con Hajim Hazan. Professione: modista. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito e al figlio Josef. Viene internata prima a Revine Lago, dove rimane pochi giorni, e poi a Tarzo, alloggiata in vicolo Ortazza n. 3. Dopo l’armistizio raggiunge Napoli con la sua famiglia e salpa per gli Stati Uniti sulla nave “Henry Gibbins”; il 5 agosto 1944 arriva al campo di Fort Ontario.
  • Hazan Josef, di Hajim e Rebecca Kajon, nato a Sarajevo il 1°.12.1934. Professione: studente. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme ai genitori. Viene internato prima a Revine Lago e poi a Tarzo, alloggiato in vicolo Ortazza n. 3. Dopo l’armistizio raggiunge Napoli con la sua famiglia e salpa per gli Stati Uniti sulla nave “Henry Gibbins”; il 5 agosto 1944 arriva al campo di Fort Ontario.

 

  • Hein Ernst, di Joseph e Betty Adler, nato a Vienna il 04.08.1887. Coniugato con Wilhelmina Fabik. Professione: giornalista. Con la matricola 1554 fu registrato nel campo di Buchenwald dove entrò il 25 agosto 1938. Fu rilasciato il 1° agosto 1939. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e fu internato a Tarzo. Prese alloggio presso l’Albergo Venezia in via Roma n. 27. 

 

  • Krauss-Elka Leopold, di Friedrich e Wilhelmina Oestreicher, nato a Vienna il 04.03.1891. Coniugato con Renee Becker. Professione: compositore e direttore d’orchestra. Fino all’ottobre del 1938 era in Cecoslovacchia, ad Aussig an der Elbe. A Praga ottenne una visa per la Jugoslavia. Attraverso l’Ungheria, in treno, arrivò a Sarajevo dove vi rimase fino al giugno 1941. Fuggì a Spalato e da lì, 30 novembre 1941, fu portato a Treviso e internato a Tarzo. Trovò alloggio presso l’Albergo Venezia in via Roma n. 27. Ben integrato con la popolazione locale, durante l’internamento teneva lezioni e componeva musica sacra. Fu  organista nella chiesa parrocchiale di Corbanese. Dopo l’armistizio fuggì verso l’Italia meridionale e si nascose in provincia di Pesaro. Nel maggio 1944 i tedeschi lo arrestarono portandolo nella prigione di Teramo. Fu Caricato su un trasporto diretto verso nord (probabilmente destinato alla deportazione), ma nei pressi di Rimini riuscì a fuggire. Arrivò a San Marino dove si nascose fingendo di essere un contadino della zona. Il 20 settembre 1944 arrivarono le truppe inglesi. Avendo lasciato i bagagli a Teramo, vi tornò e vi rimase fino a dicembre (presso l’Albergo Giardino). Subito dopo fu portato a Cinecittà, nel campo per rifugiati. Nel gennaio 1946 si stabilì in via Gregoriana 57 a Roma. Nel 1951 era, invece, in via Sardegna 43. Nella capitale cominciò a lavorare come pianista in diversi ristoranti. I fratelli Ferdinand e Willy erano a New York. All’IRO chiese di emigrare in Argentina, in Brasile o, in generale, nell’America latina. Si è spento a Vienna il 3 luglio 1964. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives da cui è tratta la foto.

 

  • Polacek Ernst, di Moritz e Dora Larish, nato a Vienna il 17.07.1909. Professione: avvocato. Fino all’ottobre 1939 era a Vienna quando decise di raggiungere Zagabria dove rimase fino al febbraio 1940 quando fu confinato in Dalmazia, a Makarska, mentre per le stesse ragioni fu portato a Derventa (Bosnia) a luglio. Fuggito da Derventa, tra aprile e maggio 1941 si spostò in vari luoghi della Jugoslavia prima di approdare a Spalato. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941 e fu internato a Tarzo. Prese alloggio presso l’Albergo Venezia in via Roma n. 27. Dopo l’armistizio raggiunse Cattolica dove rimase fino al giugno 1944 insegnando lingue. Considerando il pericolo, si spostò a San Marino, dove si finse frate nel convento di San Francesco. Tornò a Cattolica a settembre dove visse vendendo francobolli. Tra l’aprile 1945 e il gennaio 1946 visse a Roma (inizialmente per un ricovero dovuto ad un incidente d’auto per cui era già stato ricoverato da gennaio a Cattolica), mentre fino al novembre 1948 si divise tra la capitale e Cattolica. All’IRO chiese di emigrare negli USA, in Canada o in Argentina. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives.

 

  • Singer Robert, di Leopold e Erminia Nasch, nato a Vienna il 12.04.1876. Coniugato con Maria Johanna Suchan. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Tarzo, alloggiato presso l’Albergo Venezia in via Roma n. 27. Dopo l’armistizio fugge verso l’Italia meridionale assieme alla famiglia Hazan, raggiunge Napoli e salpa per gli Stati Uniti con il gruppo di 982 profughi ebrei che, imbarcato sulla nave “Henry Gibbins”, il 5 agosto 1944 arriva al campo di Fort Ontario.

 

  • Suzin Albert, di Simeon e Matilda Levi, nato a Sofia il 15.05.1883. Coniugato con Mila Danon. Professione: musicista. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie e alla figlia Adele. Viene internato prima a Revine Lago e dopo pochi giorni a Tarzo, alloggiato in via Vittorio Emanuele n. 26. Su sua richiesta, tutta la famiglia si trasferisce a Mogliano Veneto il 5 ottobre 1942.
  • Danon Mila, di Lanko e Lea Leovic, nata a Travnik (Bosnia) il 13.06.1906. Coniugata con Albert Suzin. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito e alla figlia Adele. Viene internata prima a Revine Lago, dove rimane pochi giorni, e poi a Tarzo, alloggiata in via Vittorio Emanuele n. 26. Tutta la famiglia si trasferisce a Mogliano Veneto il 5 ottobre 1942.
  • Suzin Adele, di Albert e Mila Danon, nata a Sarajevo il 31.03.1933 (30.05). Professione: studentessa. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato ai genitori, viene internata prima a Revine Lago, dove rimane pochi giorni, e poi a Tarzo, alloggiata in via Vittorio Emanuele n. 26. Tutta la famiglia si trasferisce a Mogliano Veneto il 5 ottobre 1942.

 

Dati

  • Internati totali: 14 (non conteggiato Graf perché inserito tra gli internati di Posina nel vicentino)
  • Maschi: 10
  • Femmine: 4
  • Nuclei familiari: 3
  • Persone sole: 4
  • Minorenni al 1943: 2
  • Deportati: 0
  • Sopravvissuti: 14
  • Nazionalità: 8 austriaci, 5 jugoslavi (di cui 1 figlio del bulgaro), 1 bulgaro
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