Luigi e Sandra Perez

Conti Luigi e Sandra Perez

 

Il conte Luigi Perez, nato a Verona nel 1917, e sua moglie Sandra fecero parte (come in precedenza la famiglia Sacchi) di una catena di soccorritori che contribuì a salvare Moshe Shapiro.

Durante l’occupazione tedesca, il diciottenne Mosche, nativo di Merano, fu nascosto dalla famiglia Sacchi nel sotterraneo della loro casa a Sustinente, in provincia di Mantova. Il luogo era malsano e umido, ma il giovane fu costretto a rimanervi per lunghi periodi, immobile e nell’oscurità, a causa della presenza al secondo piano dell’abitazione di un ufficiale tedesco.

A metà del 1944, aggravatasi la situazione in quella zona, Shapiro non volle ulteriormente mettere in pericolo i suoi protettori e decise di andarsene. Ottenuti documenti falsi tramite il parroco locale, se ne andò alla ricerca di un altro asilo, vagando a piedi senza meta.

Un giorno, esausto, si fermò a riposare in una chiesetta dove il prete gli si accostò mostrando molto interesse e ponendogli delle domande. Shapiro gli confidò di non avere più energie per fuggire. Egli si dimostrò pronto ad aiutarlo e gli diede una lettera di raccomandazione indirizzata al conte Luigi Perez di Verona, che possedeva molte terre nella zona attorno alla chiesa.

Quando si incontrarono, Shapiro capì di essere atteso, e capì anche che il conte era più che disposto ad aiutarlo. Col falso nome di Mario, fu assunto nella sua casa a Gazzo Veronese come aiuto cameriere. Rimase protetto sotto quel tetto, trattato come persona di famiglia, fino all’aprile 1945. Dopo la guerra, quando Shapiro vide i soldati della Brigata ebraica passare in quella zona, si mise in contatto con loro nella speranza di realizzare il suo sogno di emigrare in Israele. All’inizio del 1946, Shapiro lasciò l’Italia a bordo della nave Enzo Sereni e mantenne a lungo rapporti affettuosi col conte Perez e con sua moglie.

Il 2 agosto del 1999, Yad Vashem ha riconosciuto Luigi e Sandra Perez come Giusti tra le Nazioni.

 

Fonti:

  • Database dello Yad Vashem
  • Israel Gutman, Bracha Rivlin, Liliana Picciotto (a cura di), I giusti d’Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei. 1943-1945, Arnoldo Mondadori, Milano 2006, pp. 189-190. Si vedano anche le pp. 207-208 sulla famiglia Sacchi.
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