Alessandro Wiel e Luisa Brunetta

Alessandro Wiel e Luisa Brunetta

 

                                                                                                      

Foto tratta dal sito dell’azienda agricola famigliare

 

I coniugi Alessandro Wiel e Luisa Brunetta, erano due nobili italiani di Meduna di Livenza, località Quartarezza, in provincia di Treviso. I due conti salvarono la vita a Gilda Morpurgo e al figlio Marcello, fuggiti da Gorizia in seguito all’occupazione tedesca della città nel settembre 1943.
In ottobre infatti i Morpurgo si trovavano a Loncon di Annone Veneto, in provincia di Venezia, ma distante solo una decina di chilometri dalla villa dei Wiel dove Marcello, laureato in Letteratura italiana, insegnava alle figlie del conte, andando a casa loro in bicicletta, senza nascondere la sua identità ebraica.

Il 13 dicembre 1943 la polizia arrestò madre e figlio per essere deportati ad Auschwitz. Durante l’interrogatorio in Questura riuscirono a suscitare dubbi circa la loro identità (dichiarando di appartenere ai cattolici Morpurgo) e vennero conseguentemente rilasciati, con l’ordine di procurarsi a Gorizia gli opportuni documenti identificativi. L’unica speranza di salvezza di Marcello era il conte Wiel, che offrì a madre e figlio un aiuto immediato, accordandosi per far loro ottenere dei documenti falsi e nel frattempo trasferendoli alla villa dei Wiel e invitandoli anche ad unirsi alla famiglia per la cena di Natale.
Non appena i loro documenti furono pronti, vennero portati in una villa ad Azzanello, dove si finsero profughi originari da Mola di Bari, regione già liberata dagli Alleati, col nome Martini, mentre Marcello riprese il suo lavoro di tutoraggio con le figlie del conte. Quando durante una delle perquisizioni condotte da un’unità tedesca del Servizio di Sicurezza (Sicherheitsdienst – SD) furono scoperte diverse valigie dei Morpurgo, ai tedeschi fu detto che appartenevano al tutore delle due ragazze, originario del sud Italia. Avvertito in tempo, Marcello riuscì a convincere i tedeschi che le sue carte erano autentiche.

In un’altra occasione, quando la villa non era più sicura, i Morpurgo trovarono rifugio nella soffitta di un ristorante locale. La clandestinità durò fino alla liberazione, avvenuta il 30 aprile 1945, e per tutto questo tempo Alessandro e Luisa Wiel provvidero a tutte le necessità dei Morpurgo con cura e comprensione, permettendogli anche di usare la cassetta postale dei padroni di casa, per mantenere i contatti con i loro parenti.

I Wiel hanno rischiato la vita per loro, senza mai aspettarsi nulla in cambio. Le memorie del dott. Marcello Morpurgo sono apparse nel suo libro Valdirose. Memorie della comunità ebraica di Gorizia del 1986.

Il 27 gennaio 1997 lo Yad Vashem ha riconosciuto Alessandro e Luisa Wiel come Giusti tra le Nazioni (pratica numero M.31.2/7498).

 

Fonti

Database dello Yad Vashem
Pagina wikipedia dedicata ai cogniugi Wiel
Sito della Società agricola Wiel

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