Comando Divisione Ateo Garemi

Comando Divisione Ateo Garemi

 

Il 20 agosto 1945, alle ore 10, si riunì la Commissione Provinciale di Vaglio per l’attribuzione della qualifica di “Partigiano”. In quella riunione erano presenti il tenente E. H. Sacken, il capitano Rino Ciprian, il dott. Jacopo Cibele e Nello Boscagli, comandante della Divisione Garemi.

La sede del comando della divisione era a Schio.

I dati presenti presso l’Archivio di Stato di Vicenza (Ufficio patrioti, b. 16) sono stati poi confrontati con quelli presenti nel Ricompart e gestiti dalla Commissione Triveneto.

 

PARTIGIANI

  1. APOLLONI Gino di Giuseppe e di fu Angela Filippi, nato a Carrè il 28.06.1917. Celibe. Laureando in Giurisprudenza. Sottotenente del battaglione Val Chisone, divisione Alpi Graie. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Carrè in via Roma, 18. Commissario di battaglione e segretario della Missione alleata per il Veneto “Freccia” (Maggiore Wilkinson) dal 10.09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’09.09.1943 al 1°.05.1943 della brigata Pasubiana – divisione Garemi]. Un certificato del 25.06.1945 degli Alleati recita: “(…) ha collaborato cin una Missione di questo Comando Alleato dal 5 Settembre 1944 al 12 Maggio 1945. Durante questo periodo egli ha svolto un’attività così proficua che nulla può meglio illustrare del rapporto del Capo Missione: ‘Quest’uomo si è dimostrato indispensabile alla mia Missione, ed io considero giusto dover dichiarare che probabilmente la Missione non sarebbe sopravvissuta senza di lui. Qualunque risultato positivo che la Missione possa aver conseguito è in parte dovuto a lui. Egli è un uomo di grande presenza di spirito e freddezza ed almeno una volta, ha salvato la vita di un ufficiale Inglese”.
  2. BERGOZZA Guido (“Aquila Bianca”) di Antonio e di Emilia Potente, nato a Vicenza il 10.06.1921. Coniugato; impiegato. Caporale Maggiore del )° Reggimento Alpini – distretto di Vicenza. 1917. Domiciliato a Vicenza, Mure San Domenico, 5, già c/o Impresa Vittorio Marchioro di Vicenza dove era occupato in precedenza. Commissario di battaglione dal 18.09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.10.1943 al 1°.05.1945 della brigata Martiri della Val Leogra – divisione Garemi con il ruolo di comandante nucleo dal 1°.01-1944 al 31.07.1944, comandante di distaccamento dal 1°.08.1944 al 15.01.1945 e commissario di battaglione dal 16.01.1945 al 1°.05.1945]. Fu nel Primo gruppo formazione Monte Civillina – San Quirico. Note caratteristiche (CVL): “Buon organizzatore, si è molto prodigato per la Formazioni d’appartenenza, curandosi molto dei suoi uomini. Arrestato ha tenuto buon comportamento in carcere. Ha partecipato agli ultimi combattimenti per la Liberazione di Vicenza”. Ha contratto malattia in servizio.
  3. BOARETTI Alessandro (“Max”) di fu Andrea ed Elisabetta Marchesini, nato a Vicenza il 19.09.1907. Celibe; impiegato. Capitano – distretto di Vicenza. Domiciliato a Vicenza in viale Trieste, 8. Ufficiale di Comando – aiutante dal  09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 09.09.1943 al 30.04.1945 nel Comando divisione Vicenza con il ruolo di Capo di Stato Maggiore di brigata dal 16.11.1943 al 29.02.1944, Capo di Stato Maggiore di divisione dal 1°.03.1944 al 31.08.1944]. Note caratteristiche (CVL, 31.07.1945): “Buon segretario, disimpegnò con zelo e perizia i compiti ufficio del Comando, rivelando iniziativa e senso prativo. Collaborò anche con la Sezione Stampa e Propaganda”.
  4. BOSCAGLI Nello (“Alberto”) di Angelo e di Rosa Guerri, nato a Sinalunga (Siena) il 16.04.1905. Coniugato. Distretto di Siena. Domiciliato a Sinalunga (Siena), già c/o Villa Scotti a Schio. Comandante di Divisione dal 09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’08.09.1943 al 1°.05.1945 del Comando Divisione Vicenza con il ruolo di comandante di battaglione dal 1°.10.1943 al 15.11.1943, comandante di brigata dal 16.11.1943 al 29.02.1944, comandante di divisione dal 1°.03.1944 al 31.05.1944, comandante del gruppo divisioni dal 1°.06.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL – Schio, 12.07.1945): “Ha fatto parte dell’FTP [Francs-Tireurs et Partisans] in Francia poco tempo dopo l’occupazione nazista. Rientrato in Italia gli veniva affidato l’incarico di responsabile dei GAP del Veneto, in cui rivelò le sue doti di organizzatore oltre che l’esperienza di vecchio sabotatore. Nel Marzo 1944 ebbe l’incarico di organizzare, dirigere e controllare le Forze Partigiane Vicentine alle quali fin d’allora diede un forte impulso. diventò poi commissario Politico della 1^ Brigata ‘GAREMI’ e rivelò ben presto le sue capacità politiche e militari. Si può dire che le Formazioni ‘GAREMI’ videro il loro rigoglioso sviluppo sotto l’auspicio dell’opera e dell’iniziativa efficace del Comandante ALBERTO, il quale dedicò ad esse il meglio delle sue energie, della sua intelligenza e della sua esperienza di lotta. Ben presto infatti dalla Brigata GAREMI germogliarono altre Unità e cioè il Gruppo Brigata GAREMI che nel febbraio 1945 diventò Divisione GAREMI. Doti precipue del Comandante ALBERTO, da lui rivelate nel corso della sua attività di Comando sono state: capacità organizzativa, ascendente sugli uomini, ottime qualità di educatore, accortezza e sensibilità in tutti i rapporti con i Comandi di altre Formazioni e di altri Comandi, nonché con le Missioni Alleate, buon senso pratico, vigorosa energia nel difendere la continuità e lo sviluppo della compagine delle sue Unità, difendendo il bisogno di unità del movimento Partigiano; solidarietà fraterna con i propri compagni di lavoro del Comando e con i Comandi di sottordine, semplicità di parole e di modi, di grande efficacia sugli uomini da lui dipendenti. tutto ciò è dimostrato dagli splendidi successi della sua Divisione e dalla notorietà avuta non solo presso le sue Formazioni, ma anche presso le altre Formazioni e nonché i C.L.N. delle zone in cui sono stati dislocati i suoi reparti. In conclusione il Comandante ALBERTO ha dimostrato di essere uomo d’azione, dotato di fine sensibilità politica, rivelata soprattutto in tutti gli sforzi, tenaci e costanti da lui compiuti per dare una struttura unitaria al movimento della Provincia di Vicenza, spirito di iniziativa che ha avuto il suo riscontro in tutta l’attività da lui svolto per lo sviluppo nel movimento della GAREMI, dimostrato dal fatto che la sua Divisione contava al momento della insurrezione ben 10 Brigate estese in ben quattro Province: Vicenza – Trento – Bolzano – Verona”.
  5. BUSETTO Elio (“Guglielmo”) di Natale e di Maria Caroselli, nato a Napoli il 21.08.1919. Celibe. Dottore in Legge. Tenente di fanteria– distretto di Padova. Domiciliato a Padova in via Belzoni 29 A, già c/o Villa Scotti a Schio. Capo di Stato Maggiore dal 27.08.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’08.09.1943 al 1°.05.1945 del Comando Divisione Garemi con il ruolo di vicecomandante di battaglione da 1°.10.1943 al 15.11.1943, vicecomandante di brigata dal 16.11.1943 al 29.02.1944, vicecomandante di divisione dal 1°.03.1944 al 31.05.1944, vicecomandante del gruppo divisioni dal 1°06.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL): “Inviato nelle Formazioni per assolvimento di compiti militari essenzialmente tecnici, mise le sue cognizioni e la sua esperienza in tal campo a disposizione del Comando fin dall’inizio della sua entrata in formazione. Riusciva in poco tempo a comprendere la necessità di consolidare l’organizzazione soprattutto l’orientamento addestrativo dei reparti, ormai non più gruppi isolati e ha svolto la sua attività in qualità di Capo di Stato Maggiore, essenzialmente in questo senso, fermamente convinto della necessità di tal lavoro. Ha assistito costantemente con il suo consiglio il Comandante ALBERTO del quale è stato federe collaboratore. Ha svolto anche attiva opera per l’organizzazione del Comando e il buon funzionamento dei collegamenti”.
  6. CRESTANI Giuseppe fu Pietro Francesco (fu Luigi e fu Maria Rodighiero, morto a Conco il 04.06.1944) e fu Paola Crestani (fu Antonio e fu Maria Crestani, sposatasi a Conco il 20.07.1890, morta a Duisburg il 07.05.1916), nato a Duisburg (Germania) il 14.10.1907. Celibe: operaio. Aveva una sorella, Pierina, nata a Conco il 18.10.1902 (nubile, casalinga). Soldato – distretto di Vicenza. Domiciliato a Valdagno / Como. Primo Comandante di divisione dal 09.09.1943. Caduto. Fucilato il 27.12.1943 a Como. Fu “uno dei primi fondatori della Divisione Garemi”, come dichiarò il Capo di stato Maggiore in una dichiarazione del 23.02.1946.Il 21.12.1946 il sindaco di Conco scrisse: “Il caduto (….) venne sui monti di Conco, e precisamente nella casa ‘Cuccagna’ a Nord di Fontanelle, con i primi partigiani della zona (…). Fin dai primi giorni prese contatto con quanti amavano e desideravano intervenire ella lotta contro l’invasore. La sua opera per sostenere gli uomini di cui era capo venne sempre apprezzata, e i fascisti di Conco ne temevano l’audacia e la spregiudicatezza tanto da chiedere ripetutamente che fosse fatto un rastrellamento. Il Gruppo di Crestani comprendeva a novembre 1943, una quindicina di uomini armati tra i quali due inglesi. A fine novembre, per la minaccia di un rastrellamento fascista e tedesco che avrebbe trovato il Gruppo in condizioni di terreno sfavorevolissima, il Crestani trasportava i suoi uomini nella malga ‘Silvagno’ in quel di Valstagna, continuando la sua opera di organizzatore e di Capo. Il Crestani cadde ucciso da nazifascisti, il 27 dicembre 1943 in località Biancoia, durante una perlustrazione nella zona”. Non è presente nel Ricompart. 
  7. DAL MASO Giovanni (“Cavallo”) di Giovanni Attilio e di Angela Pianegonda, nato a Zanè il 03.07.1911. Coniugato; negoziante e mediatore di bestiame. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Zanè in via Roma, 65. Capo staffette e rifornitore viveri alle Formazioni dal 02.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.02.1944 al 1°.05.1945 del Comando Divisione Garemi con il ruolo di intendente di brigata dal 1°.01.1944 al 29.02.1944, di intendente di divisione dal 1°.03.1944 al 31.05.1944 e di intendente del gruppo divisioni dal 1°06.1944 al 1°05.1945]. Ferito. Note caratteristiche (CVL): “organizzatore instancabile del servizio staffette del Comando, nonché degli approvvigionamenti per le Formazioni, è stato sempre sulla breccia, svolgendo un lavoro delicato e difficile con abilità ed entusiasmo. Arrestato dai nazifascisti, il suo contegno è stato esemplare ed ha sopportato le tortura ed il carcere con spirito forte, costantemente sorretto dalla coscienza di dovere ad ogni costo salvare i quadri direttivi delle Formazioni. Elemento di molta dedizione e di buone capacità organizzative”. Il 30.12.1944 ha subito torture riportando la rottura della spina dorsale.
  8. DAL MASO Oscar (“Tarzan”) di Oreste (di Giuseppe e Maria Renaldin, nato a Vicenza il 06.08.1878) e di fu Italia Zangiacomi (di Giuseppe e Luigia Colombo, sposatasi il 05.03.1905), nato a Vicenza l’08.03.1912. Celibe; elettricista. Aveva 3 fratelli (Afra, Ormisde, Ennia). Soldato – distretto di Torino. Domiciliato a Desio. La famiglia era residente a Torino in via Vittorio Amedeo, 17 [corso Duca degli Abruzzi, 38]. Mai iscritto al PNF. Caduto a Schio il 17.01.1945. Secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.04.1944 al 17.01.1945 della brigata Stella – divisione Garemi]. Note caratteristiche (CVL): “Combattente coraggioso ed audace, ha partecipato a numerose azioni, rivelando la sua intrepida e lo spirito d’assalto proprio dei Garibaldini, nonché il carattere vivace ed esuberante. arrestato dai nazifascisti, ha tenuto un contegno fierissimo e ha affrontato la morte con fermezza e con grande dignità, mostrandosi d’esempio ai suoi compagni di destino”. Dichiarazione del Comandante e del Commissario Politico del 03.07.1945: ” Presentatosi ai primi di maggio 1944 al Distaccamento ‘Stella’ delle Formazioni ‘Garemi’ il volontario della libertà Tarzan (…) si distinse ben presto per decisione e spirito combattivo in varie azioni di guerriglia e di sabotaggio. Fra esse notiamo quella da lui comandata e che portava alla liberazione di sette compagni fatti prigionieri, mentre in camion stavano per essere trasferiti a Vicenza per la fucilazione; quell’altra ancora che provocò l’arresto dell’ambasciata Giapponese con la conseguente cattura di importantissimi documenti militari. Egli ebbe a dimostrare il suo coraggio e la sua audacia anche in molte azioni individuali, tanto è vero che presso i compagni si acquistò la fama di temerario. La polizia nazifascista, che era sulle sue tracce ebbe ad arrestarlo il 12 novembre 1944 durante la sua permanenza in carcere che durò ben 3 mesi il contegno di Tarzan fu esemplare, non ebbe mai a rilevare nulla che potesse compromettere i suoi compagni o la vita delle formazioni, e dimostrò anzi fierezza e forza d’animo. Processato dal Tribunale speciale e condannato alla fucilazione affrontò la morte con animo fermo, rinnovando l’atteggiamento fiero dei suoi compagni che lo avevano preceduto sulla via del sacrificio. Il 17 gennaio 1945 condotto d’innanzi al plotone di esecuzione, prima di essere colpito dalla scarica dei criminali in camicia nera, assumeva un atteggiamento altero e sprezzante d’innanzi al nemico e moriva crivellato di colpi, pronunziando parole nobili e degne delle migliori tradizioni garibaldine. (…)”. Una dichiarazione di Alfredo Rigodanzo (comandante della brigata “Stella”) del 29.06.1945 era stata inviata a supporto della relazione della “Garemi”. In questo caso, oltre ai due azioni ricordate, Rigodanzo riportò la “liberazione di 2 detenuti politici degenti all’ospedale di Schio”, il blocco del treno elettrico Recoaro – Valdagno per liberare di compagni, le tubazioni di 3 centrali elettriche fatte saltare come capo pattuglia e numerose altre azioni eseguite in solitaria.
  9. FRANCHINI Leone fu Achille e di Caterina Rettore, nato a Padova il 27.04.1913. Celibe: impiegato. Carabiniere – distretto di Padova. Allontanatosi dal servizio dopo l’08.09.1943. Domiciliato a Padova in via Monte Nero, 14. Comandante di battaglione dal 10.02.1944 al 07.06.1944 quando fu arrestato [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.02.1944 al 1°.05.1945 della brigata Pasubiana – divisione Garemi con il ruolo di commissario di battaglione dal 1°.02.1944 al 1°.05.1944 e di commissario di brigata dal 02.05.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL): Comandante di Btg. ardito ed energico, seppe affrontare con fermezza duri momenti di lotta partigiana e riuscì ad infondere nei suoi uomini uno spirito combattivo”.
  10. GECCHELE Maria Erminia (“Lena”) fu Ilario, nata a Zanè il 28.03.1904. Nubile; operaia tessile. Domiciliata a Zanè. Staffetta dall’ottobre 1943 [secondo il Ricompart Partigiana combattente dal 1°.10.1943 al 1°.05.1945 della brigata Mameli – divisione Garemi]. Note caratteristiche (CVL): “Staffetta infaticabile, si dedicava con profondo entusiasmo al suo lavoro, prodigandosi con zelo instancabile e senza cura dei rischi e con profondo spirito di sacrificio. Arrestata dai nazifascisti, torturata ripetutamente, benché sorpresa con documenti del Comando Divisione “A. GAREMI” non si lasciava sfuggire una parola e teneva un contegno fierissimo, veramente esemplare. Elemento di sicura fede e di profonda dedizione alla lotta di liberazione”.
  11. LUMIA Vincenzo (“Villa”) di Antonino e di Santa Scalia, nato a Mazzara del Vallo (Trapani) il 02.01.1919. Celibe; impiegato. Tenente di fanteria di complemento – distretto di Palermo. Domiciliato a Palermo in via Albergheria, 78, già a Carrè in via Zincato presso la famiglia Da Zen. Capo di stato Maggiore dal 09.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 10.09.1943 al 1°.05.1945 della brigata Mameli – divisione Garemi, con il ruolo di capo nucleo dal 1°.01.1944 al 30.04.1944, di commissario di distaccamento dal 1°.05.1944 al 30.06.1944 e di capo di stato maggiore dal 1°.07.1944 al 1°.05.1945] Giudizio riassuntivo (CVL): “Dopo aver esplicato don diligenza i suoi compiti di serio e cosciente Patriota nel Comitato di Liberazione Nazionale n. 95 (Valdastico), costituitasi la Brigata Garibaldina “G. Mameli” rientrava per dirigere la sezione operazione e ricopriva la carica di Capo di Stato Maggiore nonché di Vice Comandante di Brigata. Egli ha assolto, durante il suo periodo di appartenenza alla Brigata “G: Mameli” lodevolmente di compiti inerenti al suo stato, dando prova di grande capacità organizzativa e di profonda coscienza patriottica. Notevoli in lui le doti di serietà e di impegno e caratteristiche proprie della sua indole fiera ed intesa ad assolvere ai compiti affidati con tenacia e perseveranza. Può essere considerato un ottimo elemento su cui si può fare sicuro assegnamento”.
  12. MAREGA Lino (“Lisy”) fu Giuseppe e di Caterina Tomasin, nato a Villesse (Gorizia) il 18.02.1898. Coniugato con 2 figli; operaio imbianchino. Distretto di Gradisca / Gorizia. Domiciliato a Villesse (Gorizia), già c/o Villa Scotti a Schio. Commissario di divisione dall’08.09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’08-09.1943 al 1°.05.1945 del Comando Divisione Garemi, con il ruolo di commissario di battaglione dal 1°.10.1943 al 15.11.1943, di commissario di brigata dal 16.11.1943 al 29.02.1944, di commissario di divisione dal 1°.03.1944 al 31.05.1944 e di commissario del gruppo divisioni dal 1°.06.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL – Schio, 16.07.1945): ” Fin dall’8 Settembre si portò subito in montagna nella regione del Goriziano (Collio) e assunse la carica di V. Commissario di Btg. Vi rimase fino al 20.10.1943 partecipando in questo frattempo a varie operazioni di questa Formazione. Per ordini superiori si portò nella provincia di Treviso per organizzare le forze di questa località che si trovavano in quel momento in completa disorganizzazione. Costituì nel luogo il primo gruppo di Partigiani dando a loro quell’indirizzo militare politico che servì per completare in una vera Formazione disciplinata e compatta. Nei primi di Aprile entrò a far parte del Comando Triveneto di Padova come Ispettore del Triveneto. qui svolse il suo compito attraverso alcune Formazioni del Veneto dando ovunque quell’indirizzo politico organizzativo militare. Con lo svilupparsi rapido delle Formazioni di montagna il Comando stesso ritenne opportuno, data la necessità estrema di quadri, di inviarlo nelle Formazioni “A. Garemi”. Questo suo ingresso nelle Formazioni data dai primi dell’agosto 1944. La sua esperienza passata si fece sentire subito nelle Formazioni stesse in quanto fu il Commissario infaticabile, cosciente al massimo, ed il suo nome corse subito sulle bocche di ogni Garibaldino. Ma la sua opera non si fermò al solo compito di educatore, ma si estese a tutto il complesso dei problemi della vita partigiana. Fu collaboratore attivo ed infaticabile del Comandante ALBERTO, con il quale agì sempre in perfetta armonia prodigandosi per imprimere alle Formazioni quel tono politico e morale necessario alla disciplina, alla compattezza e soprattutto all’unità del movimento. Di quest’ultima fu sempre strenuo assertore e in tutta la sua opera, soprattutto nei rapporti con le altre Unità, egli agì secondo il criterio unitario, dando un notevole apporto al consolidamento e all’efficacia di tutto il movimento partigiano della Provincia. Nei confronti dei Volontari della Libertà Lisy fu sempre d’esempio nella costanza del lavoro, nel senso della disciplina, nell’integerrima condotta morale e soprattutto nell’assoluta mancanza di distacco agli uomini, con i quali ha vissuto sempre in perfetta eguaglianza, ponendosi anzi come primo nell’assumersi i doveri ed ultimo nell’esigere i diritti. In conclusione la sua attività in seno alla Divisione ‘GAREMI’ ha rispecchiato fedelmente il suo passato di vecchio militante antifascista, di strenuo combattente per la libertà del nostro Paese”.
  13. ONGARO Virginia (“Gina”) fu Luigi e di Fiorina Ongaro, nata a Recoaro Terme il 21.03.1918. Nubile; casalinga. Domiciliata a Valdagno in via Colonnello Olivetti. Staffetta e collaboratrice del Comando divisione. Note caratteristiche (CVL): “Operaia tessile. Ha dovuto abbandonare la sua casa assieme alla sua madre, sua sorella e una nipotina nei mesi di aprile 1944 per sottrarsi all’arresto da parte dei tedeschi. Nel maggio dello stesso anno venne a far parte delle Formazioni Garibaldine servendo ora come cuoca, ora come staffetta presso di queste. Constatata la serietà ed il suo attaccamento alla causa della Liberazione Nazionale fu chiamata ad assolvere il delicato incarico di staffetta presso il Comando del Gruppo Brigata “A. GAREMI” (Agosto 1944). Più tardi, quando il Gruppo Brigate si trasformò in Divisione A. GAREMI, e il suo comando elevato a Comando di Divisione, continuò a svolgere il suo lavoro di staffetta, divenendo nello stesso tempo collaboratrice di questo Comando sino alla data odierna. Svolse sempre con onore i delicati compiti che le vennero continuamente affidati dando così prova di grande spirito di sacrificio e di dedizione alla Patria. Ha partecipato a diverse azioni di guerra e notamente al rastrellamento della Piana (9 settembre 1944) e alla lotta insurrezionale di Schio (29.4.1945)”. É presente nel Ricompart ma con pochi dati.
  14. ROSSI Leonilde di N. N. e di Lucia Rossi, nata a Breganze il 1°.05.1920. Nubile; casalinga. Domiciliata a Fara Vicentino. Collaboratrice garibaldina dal 15.05.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.05.1944 al 1°.05.1945 nella brigata Mameli – divisione Garemi]. Note caratteristiche (CVL – Schio, 31.07.1945): ” Staffetta abile ed audace, disimpegnò bene le sue mansioni. arrestata più volte e torturata, ebbe sempre un ottimo comportamento, restando fedele alla consegna di non tradire nessuno dei suoi compagni”. 
  15. SARTORI Alberto (“Carlo-Loris”) di Giovanni e fu Giovanna Castagna, nato a Stradella (Pavia) il 18.03.1917. Coniugato. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Lonigo in via Pontedera, 6, già a Vicenza c/o l’ANPI. Ispettore di divisione dal 06.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’08.09.1943 al 1°.05.1945 del Comando divisione Garemi, con il ruolo di ispettore di battaglione dal 1°.10.1943 al 15.11.1943, ispettore di brigata dal 16.11.1943 al 31.03.1944, ispettore di divisione dal 1°.04.1944 al 30.11.1944 e ispettore del gruppo divisioni dal 1°.11.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL): “elemento dotato di molto dinamismo e di spiccata valorità d’azione, si è dedicato con entusiasmo al suo lavoro di commissario politico nelle Formazioni, prendendo spesso molteplici iniziative. Si è fatto convinto propugnatore della necessità di una forte disciplina. Ha rivelato qualità positive di organizzatore e di suscitatore d’entusiasmo nella sua opera svolta per la costituzione della Brigata ‘Martiri di Grancona’, di cui è stato il Comandante, dimostrando coraggio e decisione durante l’insurrezione”.
  16. SARTORI Marcello fu Orazio e di Maria Tracanzan, nato a Breganze il 28.04.1918. Impiegato comunale. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Breganze. Partigiano dal 28.10.1944 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 1°.10.1944 al 1°.05.1945 della brigata Mameli – divisione Garemi].
  17. TESSARO Adriano (“Gamba”) di N. N. e di Carolina Tessaro, nato a Staro (Valli del Pasubio) il 03.09.1928. Celibe. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Staro. Partigiano dal 11.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dal 10.09.1943 al 1°.05.1945 della brigata Martiri della Val Leogra – divisione Garemi]. Appartenente alla brigata “La Pasubiana”. Note caratteristiche (CVL): “Cominciò la sua attività come staffetta fin dal novembre 1943, continuando questo lavoro sino al febbraio 1944. Passò poi in Pattuglia ove rimase fino al novembre 1944. Fu preso dai nazifascisti e deportato in Germania e vi rimase fino al marzo 1945. fuggì dal campo rientrando in Italia dove si affiancò subito alle Formazioni Partigiane dove prese parte agli ultimi combattimenti dimostrando sempre nella lotta la sua fede patriottica. Ottimo elemento coraggioso e disciplinato”.
  18. VANGELISTA Orfeo (“Aramin”) di Antonio e di Maria Bassan, nato a Bassano del Grappa l’08.04.1924. Celibe; studente. Distretto di Vicenza. Domiciliato a Bassano del Grappa, già c/o Villa Scotti a Schio. Vicecommissario di divisione dal 16.09.1943 [secondo il Ricompart Partigiano combattente dall’08.09.1943 al 1°.05.1945 del Comando Divisione Garemi, con il ruolo di vicecommissario di battaglione dal 1°.101.043 al 15.11.1943, vicecommissario di brigata dal 16.11.1943 al 29.02.1944, vicecommissario di divisione dal 1°.03.1944 al 30.05.1944 e vicecommissario del gruppo divisioni dal 1°.06.1944 al 1°.05.1945]. Note caratteristiche (CVL): ” Organizzatore attivo ed entusiasta dei primi Gruppo Garibaldini della zona, partecipava alla lotta di Liberazione fin dal settembre 1943. Malgrado la sua giovanissima età, mostrava serietà e precisa comprensione dei problemi del momento, nonché dei dover incombenti e si dedicava quotidianamente con profondo entusiasmo al suo lavoro difficile e rischioso sui monti del Vicentino, dopo essersi abbastanza temprato nel lavoro politico fin dal 25 Luglio 1943. Divenuto membro del Comitato Provinciale di Vicenza assolveva delicati incarichi ispettivi, dovendo lavorare in un ambiente difficile e diffidente. (…) veniva nominato Vice commissario di Guerra della Brigata “GAREMI” e rimaneva col Comando per tutta la durata della lotta di Liberazione, affiancandosi, in un lavoro intelligente e in cui raggiungeva una progressiva maturazione, ai suoi superiori. Elemento attivo e vivace ha continuato dopo la lotta di Liberazione il suo lavoro di organizzazione della Polizia Partigiana nella provincia di Bolzano e di Trento, ottenendo buoni risultati”.  

 

Assistenza post-bellica

Nel fascicolo “Comando Divisione Garemi” è conservato il bollettario che comprende 18 ricevute di pagamento per i partigiani.

Ai partigiani venivano versate 5000 £ come “Premio di smobilitazione concesso dal Governo Italiano”, mentre alle famiglie dei caduti come quelle di Crestani e Dal Maso il “Sussidio straordinario concesso dal Governo Italiano” era di 20.000 £. 

Tutti i premi furono pagati dalla Banca Cattolica del Veneto – sede di Vicenza – tra il 06.11 e il 29.04.1946.

 

Nel fascicolo “Comando Divisione Garemi” sono presenti anche 2 documenti di carattere generale.

Il primo, datato 21 luglio 1945. riguarda l’elenco dei “Garibaldini disoccupati” di ogni singola Brigata della divisione Garemi. I dati furono inviati dal Centro smobilitazione zona Garemi al Comando Regionale di Padova.

  • Brigata Martiri di Val Leogra: 250
  • Brigata La Pasubiana: 150
  • Brigata Pino: 200
  • Brigata G. Mameli: 100
  • Brigata Martiri di Grancona: 50
  • Brigata Martiri della Libertà: 153
  • Brigata Stella: 300.

Totale: 1203.

 

Lo stesso giorno fu trasmesso l’elenco nominativo dei componenti degli Uffici Stralcio del Comando e delle singole brigate:

  • Divisione Garemi: vicecomandante Cogollo Alessandro; comandante di battaglione Donne Dalla Ca’ Mimi; 2 impiegati
  • Brigata “Martiri di Val Leogra”: comandante di brigata Ruaro Domenico; vicecommissario Bressan Pietro; 1 impiegato
  • Brigata “La Pasubiana”: commissario di brigata Marostegan Gianni; garibaldina Longhi Mina.
  • Brigata “Pino”: vicecommissario di brigata Simoncelli Elvezio; vicecomandante di brigata Cunico Guido
  • Brigata “Martiri di Grancona”: comandante di brigata Nicolino Polcino; commissario di brigata “Baschirotto Ugo”
  • Brigata “G. Mameli”: comandante di distaccamento Sambastian Armando: capo pattuglia Cariolato Antonio
  • Brigata “Martiri della Libertà”: comandante di brigata Saugo Mario; commissario di brigata Balbo Primo. 
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