Chi siamo
Il Centro Studi sull’Internamento e la Deportazione Marina Eskenasi nasce sulla base delle ricerche degli storici Antonio Spinelli (attualmente docente distaccato presso l’ISTREVI ) e Paolo Tagini (dottore di ricerca in Storia, formatore e membro del Direttivo dell’ISTREVI), in accordo con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Vicenza “Ettore Gallo”. La proposta di costituzione del CSID è stata accettata nel corso della riunione del Comitato Scientifico dell’Istrevi dell’11 novembre 2008, con un aggiornamento nella seduta del Direttivo del 14 dicembre 2020.
Il Centro è dedicato alla più piccola degli ebrei stranieri internati nel vicentino e deportati ad Auschwitz. Quando fu caricata sul convoglio del 30 gennaio 1944 e poi uccisa all’arrivo, Marina Eskenasi aveva solo 2 anni e mezzo.
Un po’ di storia
Le prime attività dedicate alla storia, ai diritti umani, all’intercultura, all’educazione, attraverso incontri, laboratori teatrali, cineforum, mostre, sono nate grazie all’Associazione LunaNuova, fondata nel 2003 da Lorenzo Bocchese, Mariagrazia Lovato e Antonio Spinelli, con sede ad Arzignano.
La mostra
Il primo risultato degli studi legati al Vicentino è stata la mostra fotografico-documentaria “Dal rifugio all’inganno. Storie di ebrei internati in Provincia di Vicenza” inaugurata nel gennaio 2006 presso Palazzo Barbaran a Castelgomberto, con il patrocinio e il finanziamento della Regione Veneto. La mostra ha carattere itinerante ed è stata già ospitata nei comuni di Arsiero, Arzignano, Breganze, Camisano Vicentino, Cornedo Vicentino, Dueville, Enego, Montecchio Maggiore, Monte di Malo, Monticello Conte Otto, Tonezza del Cimone, Vicenza, Zanè. Contestualmente sono state organizzate visite guidate per le classi della Primaria, della Scuola Secondaria di I e II Grado e per la cittadinanza.
La mostra ricostruisce le storie degli ebrei costretti al cosiddetto “internamento libero” nei Comuni e quelle degli ebrei detenuti nel Campo di Concentramento Provinciale di Tonezza del Cimone. L’intento è quello di unire la storia locale, le memorie delle persone che hanno vissuto le vicende narrate e che spesso hanno messo a rischio la propria vita per salvare gli ebrei dal piano di sterminio nazi-fascista, come nel caso di Don Michele Carlotto, a cui è dedicata la mostra, con la storia universale, gli anni della Seconda Guerra Mondiale, i difficili momenti del dopo 8 settembre, l’invasione tedesca e le deportazioni degli ebrei dall’Italia. Ciò che ha ispirato la mostra è proprio il lavoro della memoria che si pone in ascolto delle memorie, questo stare sui confini di un’umanità dispersa che s’aggrappa alla vita, questo non voler lasciare, nel tempo, che il silenzio diventi oblio. Contro il processo di spersonalizzazione voluto dal nazi-fascismo, la mostra vuole riconsegnare dignità ai perseguitati a partire dal pronunciamento del loro nome e dal racconto delle loro storie. Contro la stigmatizzazione del diverso, delle minoranze, di chi “viaggia in direzione ostinata e contraria”, la mostra vuole parlare al presente ed essere, una volta in più, indicazione per le nuove generazioni affinché sappiano che “si può sempre dire un sì o un no”, che si può essere cittadini sulla strada dei diritti dell’uomo, rigettando il pregiudizio, la creazione del nemico, l’odio, la violenza.
Il libro di Tagini e il sito
Nello stesso periodo in cui la mostra veniva inaugurata a Castelgomberto e aperta al pubblico, ci fu un incontro fruttuoso tra il curatore della mostra, il prof. Antonio Spinelli, e Paolo Tagini. I due avevano lavorato per lungo tempo alla stessa ricerca senza sapere nulla l’uno dell’altro. Ciò ha permesso di confrontare i risultati dei rispettivi lavori, di affinare e rendere più omogenea la ricerca arrivando a determinare con più precisione il numero degli internati, le loro biografie, l’internamento nel campo di Tonezza e molti altri particolari. Nello stesso anno Paolo Tagini ha pubblicato il libro “Le poche cose. Gli ebrei internati in Provincia di Vicenza (1941-1945)” che comprende un capitolo sul campo di Tonezza del Cimone scritto da Antonio Spinelli.
Sempre nel 2006 è stato creato il sito www.dalrifugioallinganno.it. L’idea, sviluppata dai prof. Antonio Spinelli e Claudio Daniele, era quella di proseguire idealmente il lavoro che ha dato vita alla mostra e al libro arricchendoli di dati e storie che riguardano l’intero Veneto. Il nuovo sito, www.internamentoveneto.it, creato e curato da Antonio Spinelli nel 2020, raccoglie quell’eredità per ampliare il suo raggio d’azione.
Nel 2008, i materiali della mostra sono stati utilizzati come base per la proposta di un’unità didattica, a cura di Antonio Spinelli e Antonella Presta, pubblicata dall’ISTREVI.
Altri studi
Nel 2015 è stata pubblicata la ricerca sulla storia degli ebrei che, dopo l’8 settembre, fuggirono verso il sud Italia e si ritrovarono fortunosamente davanti alla possibilità di lasciare un’Europa dilaniata dall’odio e dalla guerra per raggiungere gli Stati Uniti, per espresso volere di Franklin Delano Roosevelt che approntò un piano di salvezza per circa 1000 rifugiati, i quali, salpati da Napoli il 17 luglio del 1944, raggiunsero il campo profughi di Fort Ontario (Oswego, New York) e da lì una nuova vita. I risultati della ricerca sono confluiti nel libro di Antonio Spinelli “Vite in fuga. Gli ebrei di Fort Ontario tra il silenzio degli alleati e la persecuzione nazifascista“, ma diversi contenuti sono presenti su questo stesso sito qui e qui.
Nel 2022 è stata portata a termine la ricerca sugli ebrei stranieri presenti in provincia di Padova che è confluita nella pubblicazione di Antonio Spinelli, Vite nell’ombra. Storie di ebrei stranieri in provincia di Padova (1933-1945).
Nel 2022 è uscito il numero di Venetica dedicato agli Ebrei stranieri in Veneto, curato da Antonio Spinelli con saggi di Costantino Di Sante, Antonio Spinelli, Paolo Tagini, Enrico Bacchetti, Maria Chiara Fabian, Lucio De Bortoli e Francesca Meneghetti.
L’apertura del nuovo sito e l’ampliamento delle ricerche ad altre tematiche hanno permesso di dare spazio a nuove sezioni.
Tra il 2021 e il 2023 sono state portate avanti o sono iniziate le ricerche relative
- agli studenti dell’Università di Padova unitisi alla Resistenza,
- agli studenti ebrei che frequentarono l’Università di Padova
- agli ebrei della comunità di Padova
- agli “antifascisti” veneti perseguitati dal fascismo
- alle donne vicentine partigiane
- alle brigate partigiane vicentine.
Didattica
Il Centro Studi si occupa, inoltre, di Didattica proponendo una serie di attività per le scuole. Si vedano le sezioni di questo sito e del sito dell’ISTREVI.
Le tappe del CSID sono state ricostruite sul sito visme.com: https://my.visme.co/view/ep79o8mv-history-of-csid.