Ebrei internati a Mel

Ebrei internati a Mel (oggi frazione di Borgo Valbelluna)

 

  • Bartfeld Isidor, di Baruk, nato a Sloboda (URSS) il 02.08.1887. Coniugato con Wilma Falkenflich. Internato a Mel il 09.12.1941. Arrestato a Mel, fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Non è sopravvissuto.
  • Falkenflich (Falkenflik) Wilma, di Jakob e Sara Hasinger, nata a Mielnica (altrove: Nowa Sucha), Polonia, l’11.12.1889 (03.11.1889). Stessa sorte del marito. Non è sopravvissuta.

 

  • Freund Alberto, di Mordechai ed Herrine Ringwald, nato a Mocenok (Cecoslovacchia) il 09.12.1885 (Arolsen: 1903). Fratello di Freund Gansl Olga. Già a Ferramonti di Tarsia il 12.02.1942 e a Belluno il 05.08.1942. Arrestato a Mel (Belluno), fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Numero di matricola: 174495. Non è sopravvissuto.
  • Freund Gansl Olga, di Mordechai, nata a Mocenok (Cecoslovacchia) il 19.04.1883. Sorella di Freund Alberto. A Mel dal 17.12.1941. Arrestata a Mel (Belluno), fu deportata ad Auschwitz. Non è sopravvissuta.

 

  • Graf Ernesto, di Isidoro, nata a Vienna il 20.04.1885. A Mel dal 22.12.1941. Arrestato a Mel, fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Non è sopravvissuto.

 

  • Grunwald Wilma, di Salomone. A Mel il 22.12.1941.

 

  • Halpern Hinko (Enrico), di Leopoldo e di Jettre Frida, nato a Sibinj (Jugoslavia) il 19.07.1913. Coniugato con Mandel Gisella. Presente a Sedico (dove erano presenti i genitori e i fratelli Ferdinando e Davide) nel novembre 1941, ad Agordo nel luglio 1943 e a Mel il 03.08.1943. Arrestato a Mel, fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Entrato il 26 febbraio con il numero di matricola 174502, fu poi condotto a Sachsenhausen. Il 6 febbraio 1945 entrò a Flossenbrug con la matricola 45767. Enrico è sopravvissuto. Si veda il documento presente negli Arolsen Archives.
  • Mandel Gisella, di Emanuele e Carlotta Moldovan, nata a Ada (Ungheria) il 26.06.1918 (Arolsen: 11.07.1917). Stesso percorso del marito. Non è sopravvissuta.
  • Halpern Giorgio Gershon, di Hinko e Gisella, nato a Sedico l’08.05.1942. Stesso percorso dei genitori. Non è sopravvissuto.
  • Mandel Emanuele, di Mosè e di Leni Eisenstadtsi, nato il 16.05.1888. Coniugato con Moldovan Carlotta. A Crespino il 13.10.1941, a Rovigo il 17.08.1942, a Sedico l’08.12.1942, ad Agordo il 18.05.1943 e a Mel il 03.08.1943. Stesso percorso della figlia e del genero. Non è sopravvissuto.
  • Moldovan Carlotta, di Emanuele e Serena, nata a Szatmia (Ungheria) il 20.05.1894. Stesso percorso del marito. Non è sopravvissuta.
  • Mandel Filippo, di Emanuele e Carlotta, nato ad Ada (Ungheria) il 1°.02.1912. Stesso percorso dei genitori. Entrato ad Auschwitz con il numero di matricola 174529, fu portato prima a Sachsenhausen e poi a Flossenburg (matricola 46766). Filippo è sopravvissuto. Si veda il documento presente negli Arolsen Archives.

 

  • Poppers Meilech, di Hirsch e fu Ester Zimel, nato a Brody (Polonia) il 1°.06.1882 (Arolsen: 27.10.1881). Coniugato con Gittel Rosa. A Mel dal 16.12.1941.
  • Gittel Rosa, fu Wolfe ed Ester Mairely, nata a Buciac il 1°.06.1882 (Arolsen: 22.06.1881 o 1888). Coniugata con Poppers Meilech. Arrestata a Mel, fu condotta a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Non è sopravvissuta.

 

  • Schlesinger Koloman, di Jakob, nato a Bratislava (Cecoslovacchia) il 18.01.1891. Coniugato con Rothstein Margherita. Il 12 novembre 1941 l’Alto Commissario Emilio Grazioli scrisse al Ministero dell’Interno  presentando la situazione della famiglia Schlesinger e proponendone l’internamento in Italia: “Profughi da Zagabria, risiedono in questa città i soprascritti ebrei stranieri, che si rifiutano di far ritorno in Croazia, temendo per la loro incolumità”. Grazioli non mancò di evidenziare che “versano in buone condizioni economiche e sono in grado di mantenersi a proprie spese”. Il 22 novembre il Ministero ne dispose l’internamento in provincia di Belluno e il 4 dicembre Grazioli comunicò che erano stati muniti di foglio di via “con ingiunzione di presentarsi in codesta Questura (Belluno, ndr) entro l’8 andante”. Così il 7 dicembre 1941 la famiglia Schlesinger, proveniente da Lubiana, arrivò a Belluno presentandosi al prefetto. Due giorni dopo fu avviata al Comune di Mel. Nei documenti iniziali, oltre a Koloman e alla moglie Margherita, vengono indicati come figli Margherita, Branca, Stella, Anta, Otto e Debora. A gennaio sia Koloman sia il figlio Samuele presentarono delle istanze per il ricongiungimento. Samuele era internato nel campo di Ferramonti e voleva appunto raggiungere i suoi a Mel. Il nulla osta del prefetto di Belluno arrivò l’11 gennaio, mentre la decisione del Ministero il 25. All’11 marzo risale la richiesta di Margherita, la moglie di Koloman, di recarsi a Lubiana “per visitare la madre, di anni 78, gravemente inferma”. Con il parere positivo del 22 marzo da parte della Prefettura bellunese e di quello del 1 aprile di Grazioli che appurò l’effettivo stato di salute della madre, il 4 maggio il Ministero concesse 15 giorni di licenza. La madre, Johanna, fu Lawoslav, nata a  Gyarmat il 17.04.1868, abitava a Lubiana in via Lavričeva 9. Anche lei doveva essere internata, ma le sue condizioni di salute bloccarono l’iter. Margherita fu munita di foglio di via per il rientro il 10 giugno. Sempre a marzo Koloman chiese il sussidio per la famiglia, al che il prefetto chiese chiarimenti a Grazioli che, confermando che a Lubiana vivevano in buone condizioni economiche, specificò che erano sovvenzionati dalla Croce Rossa e dal comitato di assistenza ebraico e ammettendo che, visto che erano croati, non aveva elementi per controllare le reali condizioni economiche, dando un parere positivo alla concessione del sussidio. Il prefetto aggiunse: “Poiché in data 10 febbraio u. s. il Podestà di Mel comunicava che lo Schlesinger, che ha a carico una famiglia di 7 persone, aveva esaurito tutti i mezzi di cui disponeva ed era, inoltre, stato costretto a contrarre debiti provvedere del vitto indispensabile la famiglia, questo Ufficio, prima che giungesse la risposta da Lubiana, autorizzò quel Podestà a corrispondere il sussidio nella misura prescritta a decorrere dal 5 febbraio c. a.”. Il 21 marzo arrivò l’ok da Roma. Nel frattempo, il 21 gennaio 1942,  Mauro Marcer, medico di Mel, certificò che Stella e Renata Markovic avevano bisogno di recarsi a Belluno per “cura dentaria d’urgenza”. Il prefetto le autorizzò a spostarsi a Belluno per il giorno 23, presso il dott. Arrigoni, affermando che le spese sarebbero state sostenute dalle “inferme”. Il 1° luglio nuovi problemi di salute colpirono Stella e il dott. Marcer certificò il bisogno di un ricovero d’urgenza all’ospedale di Belluno, come infatti avvenne quello stesso giorno. Le spese andarono a carico dello Stato, “trattandosi d’indigente”. Il Ministero, il 12 luglio, ratificando il ricovero, pregò il prefetto di “seguire la pratica affinché la degenza sia limitata al tempo strettamente necessario”. Il 13 Stella fu dimessa e fece ritorno a Mel. Qualche giorno prima, il 7, la Prefettura trasmise al Ministero la domanda di Koloman, risalnete al 27 giugno, che chiedeva che il cognato J. Emanuele Stern, la moglie Alma Rothstein e la figlia Aloisia Gingold, internati a S. Martino di Venezze (Rovigo) fossero trasferiti, “per motivi di economia, a Mel nello stesso alloggio di esso Schlesinger”. Il prefetto diede il nulla osta e anche il Ministero accettò il trasferimento, disposto il 22 luglio. Il 29 luglio, invece, Koloman e altri ebrei di Mel (suo figlio Samuele, Ermanno e Giuseppe Markovic, Meilech Poppers, Isidor Bartfeld e Moritz Paisach) sottoscrissero una richiesta alla Questura di Belluno: “La nostra religione ci impone che siano consacrati a speciali atti e preghiere di culto cinque giorni di Settembre e due giorni di Ottobre. Detti giorni sono: I°) giorni 12 e 13 Settembre = chiamati Rosc hascana (nuovo anno) 2°) giorno 21 Settembre chiamato Jom Cipur (lunga giornata) 3°) giorni 27 e 28 Settembre chiamati Prime giornate di Sucot 4°) giorni 3 e 4 Ottobre chiamati Ultime giornata di Sucot. Durante i suddetti giorni noi dobbiamo pregare in comune, in numero non inferiore a dieci persone maschili. (…). Ciò premesso, e considerato che a Mel noi ebrei, tali di religione, non raggiungiamo le dieci persone maschili osiamo chiedere la grazia che quattro dei componenti la famiglia Halpern, internati di Sedico = Bribano ottengano il permesso di portarsi a Mel durante le suddette giornate che sono le più sacre dell’anno. Le spese di viaggio, vitto e alloggio restano a nostro carico”. Il prefetto, però, scrivendo al Ministero il 9 agosto, espresse parere contrario “in quanto ritiene che i motivi addotti non siano tali da giustificare l’accoglimento della precitata istanza”. Il ministero, allo stesso modo, con la nota del 21 agosto, respinse la richiesta. Il 15 gennaio 1943 la Prefettura di Belluno scrisse a quella di Bergamo e al Ministero spiegando che Koloman aveva prodotto una domanda per “poteri recare, a sue spese, a Gandino (Bergamo) ove trovasi, pure internato, il padre del fidanzato di sua figlia Stella, certo Zeitlin Samuele (in realtà Zeitlin Giuseppe di Samuele, ndr), col quale avrebbe bisogno di prendere direttamente degli accordi verbali in merito alle progettate nozze fra i loro figlioli. La figlia Stella ha inoltrato identica domanda per recarsi a visitare, pure a sue spese, il fidanzato”. Questa volta il prefetto si mostrò d’accordo “limitatamente ad un breve soggiorno” e il 3 marzo 1943 arrivò il permesso del Ministero per 5 giorni di licenza. Arrestato a Mel, fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Non è sopravvissuto. La foto è tratta dal database dello Yad Vashem.
  • Rothstein Margherita (Margit), di Lavoslav e di Giovanna (Johanna) Baneth (Bannet), nata a Zagabria il 19.01.1901. Coniugata con Schlesinger Koloman. Sorella di Alma. Stesso percorso del marito. Non è sopravvissuta. La foto è tratta dal database dello Yad Vashem.
  • Schlesinger Branca, di Koloman e Margherita, nata a Zagabria il 15.07.1921. Stesso percorso dei genitori. Non è sopravvissuta.
  • Schlesinger Stella, di Koloman e Margherita, nata a Zagabria il 26.07.1922. Stesso percorso dei genitori. Entrata con il numero di matricola 75692, è sopravvissuta.
  • Schlesinger Samuele, di Koloman e Margherita, nato a Zagabria il 26.08.1923. Il 10 settembre l’Alto Commissario per la Provincia di Lubiana, Emilio Grazioli, aveva inviato a Roma tre elenchi: il primo comprendente le famiglie giunte a Lubiana dopo l’annessione; il secondo con gli ebrei celibi e nubili giunto dopo l’annessione; il terzo con le famiglie già domiciliate nella provincia di Lubiana prima dell’annessione. Quest’ultimo era l’unico gruppo che comprendeva ebrei che potevano mantenersi a proprie spese. Samuele compariva nel secondo elenco e risultava tra coloro che non avevano bisogno del sussidio, cosa che poi sarebbe risultata non vera. Samuele fu internato a Ferramonti il 09.11.1941, a seguito della disposizione del Ministero di un mese prima. Il 18 dicembre il direttore di Ferramonti, Paolo Salvatore, fece notare al Ministero che il diciottenne Samuele, prima del suo internamento, viveva a Zagabria con i genitori che provvedevano al suo sostentamento, ma dopo l’arrivo in Italia “ha dovuto provvedere da sé al mantenimento, vivendo con gli aiuti di qualche amico. Egli non ha qui depositi, né riceve aiuti da chicchessia”. Per questo motivo il direttore corrispose a Samuele il sussidio giornaliero. Proprio il giorno prima, il 17 dicembre, Samuele aveva presentato una domanda al Ministero che aveva deciso di revocare la corresponsione del sussidio. Scrisse Samuele: “Il sottoscritto è arrivato a Lubiana il 2 luglio 1941-XX, solo come rifugiato dal territorio ex-jugoslavo senza mezzi. A Lubiana ha vissuto ca. 5 mesi senza lavorare mantenendosi soltanto grazie ai contributi da parte di propri amici. I miei genitori sono venuti a Lubiana nel mese di ottobre e adesso si trovano internati nella Provincia di Belluno. Fu arrestato il 5 ottobre e stavo detenuto nei carceri fin al mio arrivo nel Campo”. Su richiesta sua e del padre Koloman fu poi trasferito a Mel. La domanda di Samuele è sempre del 17 dicembre. Questo il testo: “Egli fu inviato in questo Campo di Concentramento ca. 5 settimane fa, dove si trova ora solo e isolato per il fatto che i suoi genitori sono rimasti a Lubiana. (…). Ora riceve la notizia dai genitori, (…), che questi si trovano internati in Provincia di Belluno. Per ciò il sottoscritto prega cod. On.le Ministero di dargli la possibilità di potersi ricongiungere a loro”. Il Ministero diede il suo assenso il 22 gennaio 1942. Il 20 febbraio la Prefettura di Belluno notificò al Ministero l’arrivo di Samuele, spiegando che il giorno prima era stato munito di foglio di via per Mel. L’11 luglio 1942 ebbe il permesso di recarsi a Belluno per cure dentarie, “a proprie spese e per il tempo strettamente necessario”. Non è sopravvissuto.
  • Schlesinger Rutha, di Koloman e Margherita, nata a Zagabria il 1°.06.1928. Il 25 marzo la Prefettura di Belluno informò il Ministero che Rutha, a seguito del certificato medico di Marcer del 19 marzo e dell’ordinanza del podestà datata 22 marzo, era stata ricoverata d’urgenza esattamente come la sorella Stella . Una nota del 12 aprile 1942 del prefetto di Belluno comunicò al Ministero che era stata dimessa dall’ospedale civile di Belluno il 7. Le spese rimasero a carico dello Stato. Arrestata e deportata, entrò ad Auschwitz con il numero di matricola 75693; è sopravvissuta.
  • Schlesinger Otto, di Koloman e Margherita, nato a Zagabria il 10.05.1929. Stesso percorso dei genitori. Non è sopravvissuto.
  • Schlesinger Deborah, di Koloman e Margherita, nata a Zagabria il 23.09.1933. Stesso percorso dei genitori. Non è sopravvissuta.

 

 

Le foto di Branka, Samuele, Otto e Deborah sono tratte dal database dello Yad Vashem.

 

 

 

 

  • Stern Emanuele, di Ermanno e Reza Kaniz, nato a Ilok (Jugoslavia) il 09.08.1897. Coniugato con Alma Rothstein. Arrivò a Mel da San Martino di Venezze (RO) il 22.07.1942 a seguito della richiesta del cognato, Koloman Schlesinger. Arrestato a Mel, fu condotto a Fossoli da dove partì con il convoglio del 22.02.1944 diretto ad Auschwitz. Non è sopravvissuto.
  • Rothstein Alma, di Leopoldo e Giovanna Baneth, nata a Zagabria il 09.08.1902. Sorella di Margherita. Segnalata a Mel dal 15.08.1941. Stessa sorte del marito. Non è sopravvissuta.
  • Gingold Alice, di Samuele Gingold e Alma, nata a Subotica il 24.09.1929. Segnalata a Mel dal 15.08.1941. Stessa sorte dei genitori. Non è sopravvissuta. La foto di Alice è tratta dal database dello Yad Vashem.

 

Dati

  • Internati totali: 27 (comprese Fanny Knacker e Renata Markovic le cui biografie sono però riportate nella pagina del comune di Posina) 
  • Maschi: 12
  • Femmine: 15
  • Nuclei familiari: 4
  • Persone sole: 2
  • Minorenni al 1943: 6
  • Deportati: 23
  • Sopravvissuti: 8 (compresi 4 deportati)
  • Nazionalità: 15 jugoslavi (di cui 1 nato in Italia), 4 s. d., 3 cecoslovacchi, 2 polacchi, 1 russo, 1 austriaco, 1 ungherese (sposata con uno jugoslavo).

 

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