Giulio Levorato e Stella Colognato, madre Paola Taroli
(scheda a cura di Irene Nieddu)
Giulio e Stella Levorato Paola Taroli
Nel periodo oscuro e caotico che seguì la capitolazione dell’Italia e la sua occupazione da parte della Germania nell’autunno del 1943, molti ebrei fecero di tutto per trovare luoghi sicuri in cui nascondersi dall’ondata di arresti.
Così è stato anche per Marcello De Angelis e Rino, suo fratello, che possedevano insieme un negozio in Piazza San Marco a Venezia.
Con l’aggravarsi della situazione i De Angelis cercano rifugio presso conoscenti cristiani: Rino e la sua famiglia furono soccorsi da Giovanni e Luigia Capello (riconosciuti Giusti tra le Nazioni nel 1996), mentre Marcello e sua moglie Marcella si rivolsero a Giulio e Stella Levorato.
Marcello e Marcella rimasero con i Levorato per diversi mesi e la convivenza non fu affatto semplice soprattutto per Marcello che era anziano e praticamente infermo.
Dopo diversi mesi, però, si sparse la voce che c’erano degli ebrei nascosti con i Levorato, e i De Angelis dovettero fuggire.
Si decise che Marcello sarebbe stato ricoverato nell’ospedale locale, utilizzando una lettera di ricovero che era già in suo possesso, mentre Marcella andò a nascondersi in campagna, nel paese di Mirano.
Stella Levorato andava quotidianamente a trovare Marcello, portandogli cibo e conforto, ma presto i Levorato appresero che anche gli ebrei infermi nell’ospedale erano stati presi di mira e presto sarebbero stati arrestati.
Stella prese così la decisione di andare in ospedale, aiutare Marcello ad alzarsi, vestirsi così da portarlo via per collocarlo in un nascondiglio temporaneo.
Dopo alcuni spostamenti e vicissitudini, i Levorato riuscirono a far ricongiungere Marcello alla moglie e alla famiglia di suo fratello. Purtroppo, Marcello morì mentre era ancora nascosto, un mese prima della liberazione.
Sebbene i De Angelis fossero ormai scomparsi, i Levorato erano ancora a rischio, infatti, alcuni pazienti dell’ospedale avevano indicato Stella come colei che aveva aiutato Marcello a fuggire.
Stella e Giulio vennero così interrogati e fortunatamente furono rilasciati.
Tuttavia, il coinvolgimento della coppia nel dare protezione a coloro che erano perseguitati non finì qui e, ben presto, accolsero una famiglia di cinque ebrei veneziani: Emilio ed Enrichetta Dina, insieme al figlio Franco (nato nel 1929) e alle figlie Giuseppina (nata nel 1930) e Tina (nata nel 1933).
Nascondere cinque persone però era estremamente complesso, così Stella chiese aiuto alla Madre Superiora del Convento del Pianto a Venezia: Paola Taroli.
La donna acconsentì e le ragazze andarono a vivere in convento fino alla fine della guerra, fingendosi cattoliche.
Emilio ed Enrichetta rimasero nascosti con il figlio Franco in casa Levorato per i mesi successivi, fino alla liberazione.
Il 3 ottobre 2012 Yad Vashem ha riconosciuto Giusti tra le Nazioni Giulio e Stella Levorato e Paola Taroli.
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