La famiglia Perlow a Grisignano di Zocco
Alcune informazioni generali sulla famiglia Perlow, arrestata a Grisignano di Zocco e deportata, sono state riportate qui.
In questa pagina vogliano ricordare l’aiuto fornito ai Perlow prima del loro arresto. Ne parlano Andra e Tatiana Bucci nel loro libro “Noi bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla shoah“[1].
Nell’inverno del 1943-1944, infatti, nel vano tentativo di sfuggire alla minaccia dei nazisti, una parte della nostra famiglia cercò rifugio lontano da Fiume. Zio Aaron, la moglie Carola e il loro figlio Silvio, che aveva la stessa età di Tati, per un periodo riuscirono a nascondersi a Grisignano di Zocco, un piccolo paese del Vicentino. Con loro c’erano anche zia Paola e Mario, il figlio fi zia Sonia, all’epoca sedicenne. Anche questa è una di quelle piccole grandi storie di solidarietà che andrebbero rese note, raccontando di come in una piccola comunità del Vicentino si fosse creata una rete di protezione che per quasi un anno riuscì a dare aiuto e assistenza a una famiglia di ebrei fuggiaschi. […]. I nostri parenti vennero però tutti catturati nel novembre 1944 su delazione di alcuni italiani. Zio Aaron e gli altri furono prima trasferiti dai tedeschi a Ravensbrück, essendo ormai interrotti, alla fine del 1944, i trasporti per Birkenau. Trovarono la morte in momenti e luoghi differenti. Aaron e nostro cugino Mario a Sachsenhausen nell’aprile 1945; Carola, Silvio e Paola a Bergen-Belsen, anch’essi a poche settimane dalla liberazione. Nostra cugina Kitty Braun Falaschi, deportata con loro ma sopravvissuta, ci raccontò di come il piccolo silvio fosse morto tra le braccia della madre durante un trasporto e di come lei avesse sospirato: “Finalmente”.
Fiume, primi anni Trenta.
In piedi, da sinistra: zia Paola, zia Gisella e Mira, la mamma di Andra e Tatiana.
Davanti: zio Aaron, nonna Rosa e zio Jossi.
[1] Andra e Tatiana Bucci, Noi, bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla Shoah, a cura di Umberto Gentiloni Silveri e Marcello Pezzetti in collaborazione con Stefano Palermo, Mondolibri, Milano 2019, p. 18. La foto è tratta dall’inserto iconografico del libro.