Domenico D’Alvise

Domenico D’Alvise

Padova, 10 febbraio 1925 – Fontaniva, 29 aprile 1945

Figlio di Giovanni e Antonietta Gobbo, Domenico nacque a Padova il 10 febbraio 1925. Al momento dell’iscrizione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia (matricola 44/32), nell’Anno Accademico 1944-1945, la famiglia risultava residente a Cittadella.

Domenico aveva perso il padre, ingegnere, e viveva con la madre che aveva conseguito il diploma di maestra. Dal modulo di iscrizione, datato 30 gennaio 1945, risultava inoltre che il nonno paterno aveva la laurea in Scienze economiche e commerciali ed era stato professore universitario di Ragioneria. Domenico aveva due fratelli, di cui uno frequentava le scuole medie.

Sempre sullo stesso modulo, alla voce religione, Domenico indicò “cattolica apostolica romana”.

Per l’iscrizione consegnò l’atto di nascita, rilasciato il 25 gennaio 1945 dal Comune di Cittadella, e il certificato del 27 gennaio 1945  rilasciato da Sebastiano Stocchiero, preside del Liceo Scientifico Lioy di Vicenza, con cui si attestava che aveva conseguito la maturità nella sessione straordinaria 15 dicembre 1944-15 gennaio 1945.

Nulla più sullo studente D’Alvise. I documenti passano direttamente al periodo successivo alla Liberazione per notificare la sua morte e l’assegnazione della laurea ad honorem. Il 16 maggio 1945 l’Università di Padova inviò alla famiglia il seguente comunicato:

L’Università è sempre stata fiera del patriottismo e del valore dei suoi Studenti ed è questo uno dei più alti titoli che danno meritata fama al nostro Ateneo. Il tenace amor di patria che in questi anni tormentosi i suoi giovani migliori hanno dimostrato in mille modi, ha raggiunto l’altezza più sublime coll’estremo sacrificio nel momento culminante della lotta contro il nemico. Oggi l’Università ha perduto un altro di questi spiriti eletti. Compagni di studio e Maestri si inchinano reverenti alla memoria dell’eroico caduto e con fierezza ed affetto Le esprimono a mio mezzo, il più vivo cordoglio. Insieme alla famiglia che Gli diede i natali noi ne custodiremo e ne esalteremo la memoria gloriosa.

Il 28 maggio 1945 la madre di Domenico scrisse al Rettore:

Le nobili parole che Lei ebbe la bontà di rivolgermi hanno profondamente commosso il mio animo. Il mio cuore di madre soffre immensamente per la perdita del mio adorato figlio Nico, ma il mio animo d’italiana è fiero del sacrificio del mio figliuolo. aveva vent’anni e amava la vita, ma immensamente amava la Patria, e come tanti altri spiriti eletti anelava a vederla libera e grande ancora. È morto come sanno morire i forti. ho la certezza che il suo sacrificio e quello dei suoi compagni di fede avrà la riconoscenza: l’Italia nostra finalmente libera ritornerà grande come essi la sognarono e la vollero. Voglia gradire Magnifico Rettore cn i ringraziamenti miei e della famiglia i più distinti ossequi. 

Il 25 settembre 1946 scrisse nuovamente all’università e trascrisse il rapporto trasmessole dal comandante di Domenico sui fatti che portarono alla morte del figlio:

Il partigiano sopra indicato che alla data dell’otto settembre trovavasi a Treviso nel collegio Pio X, quale studente, entrò a far parte della compagnia il 20 aprile 1944 quale gregario. Nei giorni dell’insurrezione Nazionale, venne aggregato a questa compagnia con la quale partecipò, con mirabile coraggio, a varie azioni contro i tedeschi in ritirata. Fece parte di un gruppo dipendente comandato per impedire in prima linea il transito di forze nemiche in ritirata a un ponte stradale, sulla riva sinistra del Brenta, fra le frazioni di San Giorgio in Brenta di Fontaniva e Giarabassa di San Giorgio in Bosco. Nei giorni 26, 27 e 28 aprile 1945 detto gruppo seppe mantenere la posizione affidata respingendo con successo vari attacchi di forti nuclei nemici in ritirata. il successivo giorno 29 dopo aver catturato parecchi piccoli nuclei nemici, un altro di questi e molto più forte, attaccò di sorpresa la posizione. Chiamati rinforzi mi portai sul posto con i medesimi ingaggiando battaglia. Nonostante il coraggio e lo slancio di tutti i patrioti, il nemico (reparti di SS) superiore per numero e per mezzi, ripeté l’attacco catturando il partigiano Poiana Gino, che venne seviziato e quindi ucciso, nonché colpendo mortalmente il partigiano Zen Onorato che cadde esanime al mio fianco, e colpendo pure a breve distanza i partigiani Baron Bruno, Baron Angelo e D’Alvise Domenico, che decedettero sul posto. Noi fummo sopraffatti, io pure incolume, fui fatto prigioniero, ma dopo dopo riuscii a fuggire.

Dino Fiorot, segretario della Commissione Triveneta per il riconoscimento dei partigiani, certificò il titolo di partigiano caduto inserendo Domenico in un elenco con altri caduti:

D’Alvise Domenico di Giovanni cl. 1925 – brigata Monte Grappa – I brigata Damiano Chiesa – dal 20.4.1944 al 20.5.1945

Sul foglio notizie compilato da Antonietta Gobbo furono riepilogate le informazioni e ciò permette di capire il riferimento nei documenti a più scuole superiori. La madre, infatti, indicò come scuole in cui Domenico compì gli studi l’Istituto Tecnico Inferiore di Cittadella, il Liceo Scientifico Lioy di Vicenza e il Collegio Pio X di Treviso.

Il 31 maggio 1947, Antonietta gobbo scrisse al Rettore per ringraziarlo “per quello che questa gloriosa Università fa per onorare i suoi figli caduti” e assicurando la sua presenza alla cerimonia di assegnazione della laurea ad honorem che si tenne l’11 giugno 1947.

La famiglia fu invitata anche alla cerimonia del 9 febbraio 1964 e la vedova D’Alvise presenziò con i suoi figli.

Fonte

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti caduti per la liberazione 1943-1945, b. 20, f. D’Alvise Domenico.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

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