Alessandrino Busetto

Alessandrino Busetto 

Venezia, 03.08.1920 – Gualdo Tadino, 01.07.1944

Figlio di Giuseppe e di Giuseppina Sieza, Dino Busetto nacque a Venezia il 3 agosto 1920. Al momento dell’iscrizione all’Università di Padova, per l’A. A. 1941-1942, alla Facoltà di Scienze Politiche (matricola 82/34) la famiglia era residente in Campo Santa Margherita (Dorsoduro) 2956. Dal modulo si evince che Alessandrino era iscritto al GUF di Venezia e alla voce dedicata all’idoneità al servizio militare aveva indicato “già militare”.

Sempre dal modulo di iscrizione, compilato il 18 agosto 1941, apprendiamo che il padre era morto. Giuseppe era stato proprietario di un’azienda industriale e commerciale. La madre, 50 anni, aveva conseguito la licenza di scuola elementare ed era casalinga. Anche il nonno paterno di Dino aveva la licenza elementare ed era un salariato dell’Arsenale di Venezia.

Per l’iscrizione Alessandrino presentò il certificato di nascita, rilasciato dal Comune di Venezia il 17 luglio 1941, nonché il diploma di maturità classica conseguito il 1° giugno 1941 (a. s. 1940-1941) presso il Liceo Ginnasio Marco Foscarini. Agli esami ottenne le seguenti valutazioni finali: 7 in Storia, 6 in Cultura militare, Lettere italiane, Lettere latine, Lettere greche, Filosofia ed economia politica, Matematica e fisica, Scienze naturali, chimica e geografia e Storie dell’arte, oltre che in Educazione fisica. 

Qualche tempo dopo, nel gennaio 1942, chiese di trasferirsi a Giurisprudenza e, nel caso, se poteva usufruire della sessione straordinaria di esami prevista per i militari. La domanda fu avanzata mentre era a Pavia presso la 6^ Compagnia in qualità di sergente (matricola 182/6).

Il 19 marzo 1941 Busetto era stato chiamato presso il 3° Reggimento Genio di Corpo d’Armata di Pavia, come attesta un documento del capitano Pusterla risalente al 29 agosto. Fu sempre da Pavia che il 6 novembre 1941 Busetto, aggregato alla SAUCG, chiese un certificato di iscrizione per uso militare.

Un ulteriore documento dell’11 maggio 1942, firmato dal Maggiore Paganuzzi della Scuola Allievi Ufficiali di Complemento del Genio, ci informa che dal 7 settembre 1941 Busetto si trovava presso quella scuola.

A seguito di una richiesta ufficiale di Alessandrino, il rettore gli rispose il 5 giugno 1942 ammettendolo agli esami della sessione estiva prevista dal 1° al 30 giugno.

Se si esclude il libretto universitario, non ci sono altri documenti relativi agli studi di Busetto.

 

Cos’era accaduto a Busetto? Seguiamo gli altri documenti presenti nel fascicolo.

Al 25 luglio 1947 risale il “foglio notizie” compilato da Giorgio Pever, abitante a Venezia in San Rocco 3073. Si tratta del modulo richiesto dall’Università di Padova per la concessione della laurea ad honorem.

Scopriamo così che Busetto aveva frequentato il I anno presso l’Istituto Cavanis prima di passare al Foscarini. Soprattutto veniamo a sapere che Alessandrino si era arruolato nell’esercito della RSI “d’ordine del CLN di Venezia per fare opera di disgregazione e di sabotaggio, assegnato al 117° Battaglione Lavoratori del Genio“.

In un secondo momento fu spostato a Gualdo Tadino dove

organizzò un nucleo di appartenenti allo stesso battaglione che condusse ad unirsi alla Banda patrioti di ‘Gran Sasso’. Comandante della I squadra della Banda di Gauldo Tadino curò il passaggio di parte dell’equipaggiamento del Btg. alla banda stessa.

Più avanti Pever spiegò che Busetto

partecipò all’azione del 16-6-44, in cui veniva attaccato il presidio germanico di Gualdo Tadino e a quella del 1-7-44 allorché, in seguito ad un rastrellamento effettuato da forze preponderanti e con l’appoggio dell’artiglieria, cadde in mano dei tedeschi mentre cercava di raggiungere l’abitato di Gualdo Tadino per avvertire i membri del C.L.N. clandestino di mettersi in salvo.

Busetto fu poi condotto al comando tedesco.

Interrogato, seviziato, percosso rifiutò recisamente di rispondere alla richiesta di indicare i nomi dei capi e dei componenti la banda. Condotto sulla piazza principale di Gualdo Tadino cadde fucilato la sera del 1-7-44 al grido di ‘Viva l’Italia libera’.

Busetto fu subito proposto dal comando della Banda per una ricompensa al valore tramite il comando raggruppamento Gran Sasso.

Al “foglio notizie” furono allegati altri documenti. Il primo è la copia dell’atto di morte, risalente al 26 settembre 1944, compilato da Guerrino Travaglia, l’ufficiale dello stato civile del Comune di Gualdo Tadino che aveva ricevuto dal comandante della brigata Garibaldi di Gualdo una lettera  datata 15.07.1944 con la quale gli veniva comunicato che il 1° luglio

alle ore ventidue circa, sono stati rinvenuti cadaveri in questa Piazza del Comune, numero quattro persone, morte il giorno stesso, fucilati in seguito a rastrellamento (…)

Gli altri 3 erano Corradino Anastasi, Riccardo Travaglia e Giuseppe Iacopetti. Sui fatti di Gualdo Tadino si veda la relativa pagina presente sul sito dedicato alle stragi nazifasciste.

In allegato al “foglio notizie” troviamo anche il documento proveniente dal Comitato Provinciale dell’ANPI di Venezia, datato 07.10.1947, con il quale si dichiarava che Busetto era stato riconosciuto come “partigiano combattente caduto” della brigata Gran Sasso. In realtà la dichiarazione dell’ANPI era una risposta al rettore dell’Università di Padova che, venuto a sapere l’8 luglio dal Comune di Gualdo Tadino che Busetto era stato fucilato, il 4 ottobre chiese appunto all’ANPI quali fossero “le circostanze che hanno determinato la morte del giovane, ossia da che parte l’interessato combatteva, ed eventualmente se lo stesso sia stato riconosciuto partigiano Caduto”.

Il 29 ottobre 1947 arrivò anche una comunicazione del segretario della Commissione Regionale Riconoscimento Partigiani dell’Umbria, il tenente colonnello Giulio Mastrangeli, che segnalò per Busetto la qualifica di tenente partigiano della formazione “Brigata Garibaldi – Battaglione Gualdo Tadino” e anche che “fu catturato dai nazifascisti, venne fucilato (…), perché negli interrogatori si mantenne negativo non rivelando così notizie e nomi, relativi al movimento partigiano”.

In possesso di queste informazioni, l’Università di Padova non ebbe difficoltà a concedere la laurea ad honorem consegnata l’8 maggio 1949 alle ore 10.45. Pever informò il rettore che alla cerimonia sarebbe stato presente lo zio di Alessandrino, Andrea Busetto, che viveva a Milano.

 

Una settimana prima della cerimonia, Andrea Busetto scrisse al rettore per inviargli una “piccola pubblicazione che raccoglie pensieri di mio nipote (…), che lasciò gli studi per il sacrificio e la gloria”. Si tratta di un libretto pubblicato in occasione del matrimonio tra Andrea Busetto e Andreina Galli.

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Altro momento toccante fu la traslazione della salma di Alessandrino Busetto dal cimitero di Gualdo Tadino a Venezia. Il 22 aprile 1955 ne scrisse Il popolo del Veneto.

 

Per l’occasione, l’Associazione Veneta Volontari della Libertà fece uscire una piccola pubblicazione.

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Questa la lapide presente in piazza Martiri della Libertà a Gualdo Tadino.

 

Fonti

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti caduti per la liberazione 1943-1945, b. 19, f. Busetto Alessandrino.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

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