Alessandro Gallo

Alessandro Gallo

Venezia, 30.05.1914 –Lozzo di Cadore, 20.09.1944

 

Figlio di Mario e di Cancianilla Dandolo, Alessandro nacque a Venezia il 30 maggio 1914. Nell’anno scolastico 1932-1933, e precisamente il 16 luglio 1933, si era diplomato al Liceo Ginnasio “Marco Foscarini” della sua città, ottenendo le seguenti valutazioni finali: 6 in Lettere latine, Lettere greche, Matematica e fisica, Scienze naturali, chimica e geografia e Storie dell’arte; 7 in Lettere italiane, Storia, Filosofia ed economia politica ed Educazione fisica. Il presidente della Commissione fu il prof. Nicola Ottokar.

 

Dai documenti risulta che Alessandro si iscrisse al III anno della Facoltà di Lettere e Filosofia. Questo dato si spiega con il fatto che si era già laureato in Giurisprudenza il 15 novembre 1938. Il 7 dicembre 1939, dalla sua abitazione al Lido in via Algarotti 3, chiese al rettore dell’Università di Padova di essere ammesso al IV anno di Lettere e filosofia per il conseguimento della laurea in Filosofia e che gli fossero riconosciuti gli esani sostenuti in precedenza. Inoltre, allegò due certificati per attestare di aver insegnato nella scuola media (insegnamento di materie letterarie nella scuola Tecnica di Pieve di Cadore negli a. s. 1936-1937 e 1937-1938 e di Filosofia e storia presso il Liceo Scientifico di Venezia per l’a. s. 1938-1939. Alessandro accluse anche l’elenco dei 22 esami sostenuti per il conseguimento della laurea in Giurisprudenza (Storia del diritto romano, Istituzioni di diritto romano, Diritto romano, Storia del diritto italiano, Filosofia del diritto, Psicologia sperimentale, Economia politica, Diritto coloniale, Diritto civile, Diritto processuale civile, Diritto e procedura penale, Diritto ecclesiastico, Diritto amministrativo, Diritto finanziario, Statistica, Diritto canonico, Diritto costituzionale, Istituzioni di diritto privato, Diritto commerciale, Diritto  corporativo, Diritto internazionale, Cultura militare). Nella riunione del 20 gennaio 1940, il consiglio di Facoltà esaminò diverse domande di studenti, tra cui quella di Alessandro che fu però ammesso al III anno “con obbligo di tutti i fondamentali (esclusa la Psicologia sper.) e delle iterazioni”.

 

Alessandro, matricola 26/17, ottenne anche l’esonero parziale dalla tasse per l’AA 1939-1940. Nello specifico fu dispensato dal pagamento di £ 200 di iscrizione, 75 per la sopratassa speciale, 75 per la sopratassa profitto, per un totale di £ 350.

Nel fascicolo personale sono presenti alcune richieste dello studente, da quella di un certificato attestante la sua qualità di laureando (6 agosto 1940) alla richiesta di un certificato di iscrizione al IV anno (2 settembre 1940).

Il 17 settembre 1940, quando risultava ancora iscritto al III anno, chiese di essere ammesso alla sessione autunnale di alcuni esami (Filosofia teoretica, Filosofia morale, Letteratura italiana, Letteratura latina, Storia della filosofia, Storia medievale).

Il 7 maggio 1941, invece, gli fu comunicato che la sua domanda per ottenere l’esenzione dalle tasse per l’AA 1940-1941 era stata respinta. L’istanza di Alessandro risale al 20 marzo 1941 ed era motivata dall’appartenenza ad una famiglia numerosa. Non a caso allegò il certificato di famiglia, redatto dal Comune di Venezia il 14 marzo. Dal modulo si evince che la seguente composizione della famiglia di Alessandro:

  • Gallo Mario, di Pietro e Anna Riva, nato a Venezia l’11.09.1885. “Ispettore di ginnastica”.
  • Dandolo Cancianilla, di Alessandro ed Elvira Fanna, nata a San Donà di Piave il 16.02.1886. Casalinga.
  • Gallo Alessandro. Celibe.
  • Gallo Anna, nata a Verona il 17.07.1915. Studentessa. Nubile,
  • Gallo Pietro, nato a Venezia il 22.05.1919. Studente. Celibe.
  • Gallo Gian Paolo, nato a Venezia il 06.08.1921. Studente. Celibe.
  • Gallo Cesira, nata a Venezia il 16.08.1923. Studentessa.  Nubile.

Il 13 agosto 1942 Alessandro chiese un certificato di iscrizione come fuori corso per l’AA 1942-1943. Dal modulo di iscrizione di quell’anno scopriamo che il padre aveva la licenza liceale e la madre quella magistrale. Il nonno paterno era un impiegato statale. Inoltre, si dichiarava che due dei fratelli avevano ottenuto una laurea, mentre gli altri due erano iscritti all’Università.

Nulla più sullo studente Alessandro Gallo. I documenti passano direttamente al periodo successivo alla Liberazione per notificare la sua morte e l’assegnazione della laurea ad honorem.

Il 27 marzo 1947 il padre, su carta intestata “Ospedale al Mare”, scrisse al rettore:

Qualora Ella non ne fosse informato, mi permetto di comunicarle che mio figlio (…), dopo aver sofferto carcere e confino (1941-42) per antifascismo, organizzatore e comandante della Brigata “Calvi” in Cadore, cadde combattendo contro i tedeschi in quel di Lozzo di Cadore il 20 settembre 1944.

Il 4 marzo, il rettore rispose a Mario Gallo (indicato come professore Ospedale Mare):

Ho appreso solo ora della fine gloriosa  del Figlio Suo ALESSANDRO, studente di Filosofia presso questa Università, Caduto eroicamente nella lotta per la liberazione. Mi dichiaro spiacente che la luttuosa notizia ci sia venuta con tanto ritardo, ma comunque in tempo per la celebrazione che l’Università intende fare dei suoi Studenti Caduti e per il conferimento della laurea ad honorem alla memoria.

Anche a nome del Corpo accademico e dei discepoli porgo alla S. V. sensi commossi e fieri di condoglianze e di rammarico e La prego di farmi pervenire, sulle gesta di patriota e sulla vita militare del Figlio Suo, le maggiori e più precise informazioni.

Il 6 giugno 1947 Mario si rivolse nuovamente al rettore per informarlo che, per motivi di salute, non avrebbe potuto partecipare alla cerimonia di consegna del diploma della laurea ad honorem e per chiedere l’invio del diploma stesso. Cinque giorni dopo, il rettore scrisse a Mario Gallo attestando che quel giorno si era tenuta la “solenne cerimonia” agli studenti caduti “per la difesa della libertà o sul campo dell’onore”. Non essendo stato ritirato il diploma di Alessandro, il rettore comunicò che

questo autunno, in occasione della inaugurazione del monumento al partigiano (opera dello scultore Martini) donato all’Università, verrò fatta la proclamazione di nuove lauree ad honorem.

I genitori di Alessandro avrebbero quindi potuto ritirare il diploma in quell’occasione. In realtà, in calce al documento, qualcuno a matita annotò che il diploma era stato consegnato in agosto.

Tornando alle informazioni che il rettore chiese per attestare le azioni resistenziali di Alessandro, tra i documenti troviamo alcuni dati significativi. Il primo è l’usuale “foglio notizie” compilato dal padre il 12 aprile 1947. Alla voce attività politica e militare svolta dopo l’8 settembre 1943, Mario annotò quanto segue:

 Arrestato per attività antifascista l’1-1-1942 fu in carcere a Venezia e a Roma; condannato a due anni di confino che scontò ad Avezzano e alle isole Tremiti fu rimesso in libertà per malattia ivi contratta; dopo l’8 settembre preparò politicamente e diresse militarmente la lotta id liberazione in Cadore e nel Bellunese fino alla morte.

Scopriamo, inoltre, che prima dell’arresto insegnava Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Benedetti di Venezia.

Il padre confermò l’appartenenza di Alessandro alla brigata Garibaldi P. F. Calvi della divisione Nannetti, da lui stesso organizzata e comandata con il nome di battaglia “Garbin”. Mario aggiunse che cadde in combattimento lo stesso giorno in cui doveva assumere il comando della divisione Nannetti. Per quanto riguarda ai “fatti d’arme”, Alessandro prese parte all’assalto alla caserma tedesca di Dogana Vecchia, al brillamento della strada nazionale in località Cavallera e alla relativa distruzione delle comunicazioni ferroviarie e stradali, alla distruzione di linee telefoniche militari, ad attacchi a pattuglie tedesche e così via.

Sulle circostanze della morte di Alessandro, il padre scrisse quanto segue:

Dalla relazione della Brigata Calvi al Comando divisione: «Una pattuglia di 4 garibaldini, comandata dal compagno Garbin, attacca a bombe a mano tre autocarri tedeschi carichi di gendarmi. In seguito alla violenta reazione di armi automatiche avversarie 3 compagni, fra cui il comandante Garbin restano uccisi».

Il “foglio notizie” fu allegato ad una lettera di Mario Gallo con cui quest’ultimo ringraziava il rettore per “la Sua lettera affettuosa”, anche a nome della moglie e degli altri due figli, “Pietro, medico, della Brigata Matteotti, laureatosi in codesta Università e miracolosamente scampato al rastrellamento del Grappa del settembre 1944; Gian Paolo, comandante della Brigata Calvi, alla morte del fratello Sandro, poi comandante della Tollot e vicecomandante della Divisione Nannetti, anch’esso laureato presso codesta Università in Giurisprudenza”.

Aggiunse ancora nella lettera che Alessandro aveva “strenuamente lottato per impedire che i giovani cadorini affluissero nell’esercito repubblichino, ché avrebbero dovuto poi combattere a fianco dei tedeschi, andando incontro sicuramente alla morte”. Informò poi che il figlio era sepolto a San Francesco d’Orsina presso la chiesetta degli Alpini, visto che era ufficiale degli Alpini stessi, “insieme ai suoi valorosi compagni caduti per la liberazione”. Mario parlò anche della malattia del figlio contratta in carcere a Venezia e a Roma e curata in modo superficiale durante il confino. Per questo nel 1943 si trovava in Cadore. Interessante il fatto che, nel dire questo, il padre spiegò che stato fermato  “per aver inneggiato alla libertà alla fine del 1941” e per non esserci piegato alle intimidazioni del prefetto Vaccari.

Infine, allegata alla lettera del 12 aprile, c’era anche una dichiarazione dell’ANPI provinciale di Venezia con la quale si dichiarava che Alessandro era stato indicato dalla Commissione Triveneta per il riconoscimento dei partigiani quale “partigiano caduto”, con una anzianità che andava dal 9 settembre 1943 alla morte. In un documento dell’ANPI di Belluno, invece, la data di inizio dell’attività partigiana era posticipato al 1° ottobre 1943.

Fonti

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti caduti per la liberazione 1943-1945, b. 21, f. Gallo Alessandro.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

 

Altre fonti

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