Roberto Tagliaferri

Roberto Tagliaferri 

Lido di Venezia, 23.06.1923 – Monte Lungo, 08.12.1943

Figlio di Camillo (deceduto al momento dell’iscrizione all’Università di Roberto ovvero il 31 ottobre 1941) e di Caterina Nanni, Roberto nacque al Lido di Venezia il 23 giugno 1923.

Nell’anno scolastico 1940-1941, e precisamente il 29 settembre 1941 (sessione autunnale), Roberto aveva conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma. Nel documento rilasciato dal preside, Roberto veniva indicato come “orfano di guerra”. Il diploma riportava le seguenti valutazioni finali: 6 in Cultura militare (o puericoltura), Lettere latine, Lettere greche, Storia, Matematica e fisica, Scienze naturali, chimica e geografia e Storie dell’arte; 7 in Educazione fisica. Ottenne 6 anche in Lettere italiane e Filosofia ed economia politica, ma nella “sessione di riparazione”.

Al momento dell’iscrizione alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, per l’A.A. 1941-1942 (matricola 154/33), la famiglia risultava residente in via San Martino e Solferino 6 a Padova. La madre, 44 anni, aveva raggiunto il secondo anno del Tecnico inferiore ed era casalinga. Disponeva del libretto di pensione n. 1481506. Come altro membro della famiglia, Roberto aveva indicato la presenza di una sorella.

Per l’iscrizione, lo studente consegnò, oltre al diploma, il certificato di nascita rilasciato dall’ufficio dello stato civile di Venezia il 22 ottobre 1941, il certificato di identità personale sottoscritto dal podestà di Padova il 27 ottobre e, quattro giorni dopo, la scheda per l’esonero dalle tasse scolastiche.

A quest’ultima allegò il certificato di nascita della madre e lo stato di famiglia da cui si evinceva che il padre era nativo di Fidenza e la madre di Milano. Accanto al nome di Caterina, alla voce professione, era stato riportato “affittacamere e pensionata di guerra”. Più avanti nel documento, si diceva che dalle due camere ammobiliate affittate ricavava 280 £ al mese e dalla pensione 131 £ mensili. Inoltre riceveva dalla suocera 250-300 £ al mese. Inoltre apprendiamo che la sorella di Roberto, Adalena, aveva 11 anni e andava a scuola. Con la famiglia viveva la nonna materna.

Infine, Roberto presentò una dichiarazione dell’ufficio distrettuale delle imposte dirette di Fidenza, Giorgio Dino, che il 25 ottobre 1941 attestò che la famiglia non aveva redditi mobiliari ed immobiliari. Con tutti questi documenti Roberto intendeva usufruire, in quanto orfano di guerra, delle disposizioni previste dalla legge 439 del 25 febbraio 1937. Con deliberazione del 2 maggio 1942, la richiesta fu però respinta per “demerito scolastico”. Furono così indicate complessive 1250 £ di tasse da pagare.

Ai primi di aprile l’Università si era anche informata presso l’Opera Nazionale per la protezione e assistenza degli invalidi di guerra per sapere se Roberto era da considerare o meno quale orfano di guerra e presso il preside del Liceo Romagnoli per avere conferma dell’ottenimento del diploma in due sessioni.

Per il successivo anno accademico, 1942-1943, troviamo l’iscrizione di Roberto, ma al I anno della Facoltà di Lettere (matricola 87/26). Dal modulo emergono la licenza elementare della madre (e non l’Istituto Tecnico inferiore) e quella del nonno paterno, commerciante. La licenza dell’Istituto Tecnico inferiore era stata indicata invece per il padre. La sorella stava frequentando le scuole medie.

Roberto presentò nuovamente la scheda per l’esonero dalle tasse, ma la domanda fu ancora respinta con la deliberazione del 19 maggio 1943. Pesava sempre il fatto che si era diplomato nella sessione di riparazione. L’Università indicò un ammontare di tasse da pagare pari a 1200 £ (300 per l’immatricolazione, 400 per l’iscrizione, 350 come sopratassa speciale e 250 per la sopratassa d’esami). Dal frontespizio della scheda veniamo a conoscenza che Roberto si era iscritto al GUF in data 28 ottobre 1941.

Esaminando gli altri documenti si capisce che il 10 marzo 1943 Roberto aveva chiesto l’iscrizione al II anno di Lettere. Dodici giorni dopo il rettore rispose che la domanda era stata presentata “oltre ogni termine consentito” e che quindi era stata respinta. A seguito di una lettera della madre di Vittorio, il rettore riesaminò la situazione e il 1° aprile scrisse a Roberto spiegandogli che le condizioni non erano mutate. D’altronde la domanda di iscrizione al I anno di Giurisprudenza non era stata perfezionata col pagamento delle tasse. Inoltre Roberto, dopo aver rinunciato agli studi in Giurisprudenza, aveva ottenuto il passaggio al I anno di Lettere.

Dunque, nell’A. A. 1943-1944, in data 30 ottobre 1943, arrivò l’iscrizione al II anno di Lettere. Il modulo si discosta dal precedente perché torna l’indicazione del “corso Istituto Tecnico inferiore” per la madre. Il padre veniva indicato come ragioniere.

Null’altro sullo studente Roberto Tagliaferri.

Tra i documenti troviamo, però, il libretto del I Raggruppamento Motorizzato che indicava Roberto come bersagliere della II Compagnia del LI Battaglione Bersaglieri. La data era quella del 20 novembre 1943, la firma del comandante Domenico Trapani.

Subito dopo emerge la copia del “foglio matricolare e caratteristico” del distretto militare di Padova relativo a Roberto, matricola 40721.

Sul frontespizio si vedono le firme dei commissari (Mameli, Zancan, Carraro e Cessi) che presero in carico la pratica di Tagliaferri per la concessione della laurea ad honorem. Tutti e quattro apposero il proprio voto favorevole.

Nella parte interna possiamo leggere che il 5 marzo 1942 era stato posto in congedo illimitato provvisorio. Successivamente fu obbligato a frequentare i corsi per allievi ufficiali. Al 30 settembre 1943, Roberto, “affluito volontariamente dall’Italia settentrionale”, fu assegnato al 51° Battaglione Bersaglieri d’istruzione. Subito dopo viene indicata la data di morte, 8 dicembre 1943, avvenuta “nel fatto d’arme di Monte lungo (Mignano) per ferite riportate in combattimento”. Roberto si trovava quindi a Mignano Monte Lungo, comune della provincia di Caserta e luogo della prima battaglia dell’esercito italiano del Regno del Sud. Sulla battaglia si veda la pagina dell’Esercito dell’Istituto del Nastro Azzurro e quella di Wikipedia. Qui il video di Rai Scuola, mentre sul sito del Quirinale sono presenti le foto della visita del presidente Mattarella in occasione del 75° anniversario della battaglia, e il suo discorso.

Il 29 aprile 1949 il rettore dell’Università di Padova si rivolse al sindaco di Ravenna per informarlo che domenica 8 maggio sarebbero stati consegnati i diplomi agli studenti caduti sul campo dell’onore e per la causa della libertà, tra cui Roberto Tagliaferri. Il rettore chiedeva quindi al sindaco di recapitare l’invito alla famiglia che, dai dati a sua disposizione, risultava trasferitasi in quella città. Il giorno dopo il sindaco assicurò di aver consegnato l’invito a Caterina Nanni.

Il 2 maggio la vedova Tagliaferri comunicò al rettore che sarebbe stata presente alla cerimonia e che il diploma sarebbe stato ritirato dalla figlia Adalena.

La famiglia fu poi invitata alla cerimonia dell’8 febbraio 1964, in occasione del XX anniversario della Resistenza universitaria, alla quale parteciparono il Presidente della Repubblica e il ministro della Pubblica Istruzione. La cerimonia, svoltasi in Aula Magna a partire dalle 11.30, vide l’intervento del prof. Enrico Opocher, ordinario di Filosofia del diritto e direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza nelle Tre Venezie, che tenne il discorso commemorativo.

Qui la scaletta della visita del Presidente della Repubblica, Antonio Segni.

 

Fonti

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti caduti per la liberazione 1943-1945, b. 24, f. Tagliaferri Roberto.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

 

Altre fonti

Translate »