Guido Revoloni

Guido Revoloni

Vicenza, 19 novembre 1919 – Dueville, 27 maggio 1945

Figlio di Giovanni Battista e di Saffo Torelli, Guido nacque a Vicenza il 29 novembre 1919. Al momento dell’iscrizione alla Facoltà di Lettere e Filosofia (matricola 30/21), nell’Anno Accademico 1940-1941, la famiglia risultava residente in via Italo Balbo 14.

Dal modulo di iscrizione, datato 21 ottobre 1940, risulta che il padre (50 anni), aveva raggiunto la V elementare ed capo reparto nel settore industriale. Anche la madre (45 anni) aveva conseguito la licenza di scuola elementare ed era casalinga. Il nonno paterno di Guido, che aveva frequentato i primi anni della scuola media, era un artigiano indipendente. Guido aveva due sorelle, mentre un’altra sorella era morta.

Per l’iscrizione all’università, Guido chiese (domanda del 31.10.1940) di essere ammesso al II anno avendo frequentato per un anno la Facoltà di Magistero presso la Regia Università di Torino, ma, non avendo sostenuto esami, fu iscritto al I anno (decisione del 30.12.1940). Da Torino giunse a Padova il foglio di congedo, datato 25.10.1940, da cui risultavano le tasse pagate nell’AA 1939-1940 (il 05.01.1940 aveva pagato 150 £ per l’immatricolazione, 175 £ per la I rata di iscrizione, 70 £ per I rata della sopratassa di esami, 25 £ per il contributo per opere sportive ed assistenziali, 20 £ per la cassa scolastica, 150 £ come sopratassa speciale; il 17.05.1940 pagò 175 £ per la II rata di iscrizione, 70 £ per la II rata della sopratassa di esami) e i corsi seguiti (Geografia, Storia romana, Diritto, Filologia romanza, Grammatica latina, Francese, Cultura militare). Tra i documenti inviati da Torino a Padova c’era anche il diploma di abilitazione magistrale ottenuto a Vicenza il 10 agosto 1938 e firmato prof. Emilio Bussi. Guido ottenne i seguenti voti finali: 7 in Cultura militare, Lingua e lettere latine, Disegno; 8 in Lingua e lettere italiane, Filosofia ed elementi di diritto ed economia, Storia, Matematica e fisica, Scienze naturali, chimica e geografia; 9 in Musica e canto corale. Nella sessione estiva superò la prova di educazione fisica con un 7.

Guido aveva conseguito anche il diploma di maturità classica, in data 9 ottobre 1940, presso il Liceo-Ginnasio Maffei di Verona. Nella sessione di primo esame ottenne 6 in Cultura militare, Lettere italiane, Lettere latine, Storia, Scienze naturali, chimica e geografia, Storia dell’arte; nella sessione di riparazione ebbe 6 in Lettere greche, Filosofia ed elementi di diritto ed economia, Matematica e fisica. Nella sessione estiva superò la prova di educazione fisica con un 6. Oltre al diploma, tra i documenti troviamo un certificato del preside del Maffei di Verona, Lamberto Chiarelli, che il 16 ottobre 1940 attestava appunto il conseguimento del diploma.

 

Il 2 novembre 1941 Guido chiese l’iscrizione al II anno. Più di un mese dopo, il 27 dicembre 1941, ritroviamo Guido in una comunicazione con cui dichiarava che si trovava, col grado di soldato, ad Aosta perché chiamato alle armi dal 1° dicembre e chiedeva alla segreteria della Facoltà di Lettere e Filosofia se aveva diritto ai turni di esami, come stabilito per gli studenti che stavano svolgendo il servizio militare. Allegò una dichiarazione del colonnello Carlo Baudino, comandante della Scuola Centrale Militare di alpinismo (I Battaglione Universitario – III Compagnia) presso cui si trovava.

Al 14 luglio 1942 risale un altro documento da cui si evince che Guido aveva chiesto di sostenere gli esami di Storia dell’arte medievale e moderna, Storia della Filosofia, Letteratura italiana.

Qualche mese dopo, il 21 novembre 1942, il “sergente” Guido Revoloni dichiarò all’Università che, dal 1° agosto 1942, stava frequentando il 28° Corso Normale Allievi Ufficiali presso la Scuola AUCA di Bassano del Grappa. Dal 10 gennaio 1943, invece, era al Deposito 1° Reggimento Alpini di Mondovì, come attestò il tenente colonnello Carlo Bocco.

Guido risulta regolarmente iscritto al III e al IV anno (AA 1943-1944). A quel periodo risalgono pochi documenti: la richiesta di un certificato di iscrizione per l’abbonamento ferroviario (14.12.1943), di un certificato di iscrizione con gli esami svolti al fine di sostenere la tesi di laurea (15.04.1944) e di un’attestazione relativa all’iscrizione come fuori corso per l’AA 1944-1945 (23.11.1944).

Del 12 settembre 1944 è un documento molto importante. Si tratta di una dichiarazione del colonnello Gennaro Gravina, comandante del Distretto Militare di Vicenza con cui veniamo a sapere che Guido aveva “regolarmente adempiuto all’ordine di presentazione emanato dalla autorità militare competente (decreti Ministero F.F.A.A. nn. 14 e 15 dicembre 1943)”. Il documento andava esibito a richiesta delle autorità e dei loro agenti e valeva a livello civile e militare. 

Nulla più dello studente Guido Revoloni. I documenti passano direttamente al periodo successivo alla Liberazione per notificare la sua morte e l’assegnazione della laurea ad honorem. Il Rettore dell’Università di Padova il 25 marzo 1947 scrisse al padre di Guido, Giovanni Battista:

Ho appreso solo ora della fine gloriosa del figlio suo  (…), Caduto eroicamente nella lotta per la liberazione.

Mi dichiaro spiacente che la luttuosa notizia ci sia venuta con tanto ritardo, ma comunque in tempo per la celebrazione che l’Università intende fare dei suoi Studenti Caduti e per il conferimento della laurea ad honorem alla memoria.

A nome del Corpo accademico e dei discepoli porgo alla S. V. sensi commossi e fieri di condoglianze e di rammarico e La prego di farmi pervenire, sulle gesta di Patriota e sulla vita militare del figlio Suo, le maggiori  più precise informazioni nonché sulla sua fine gloriosa ed eroica.

In effetti, il 21 marzo 1947, in relazione ad una comunicazione apparsa sul giornale “Lauree ad honorem”, Italo Mantiero, vicesegretario provinciale dell’ANPI di Vicenza, segnalò il nome di Guido, oltre a quelli di Attilio Andreetto, Alfredo Fabris, e Alberto Visonà.

Il 30 marzo, Giovanni Battista rispose al Rettore per ringraziarlo “per le espressioni di bontà e di conforto con cui ha voluto manifestarci i Suoi sentimenti di comprensione e di solidarietà per il nostro dolore”, ma anche per ringraziare il Corpo Accademico e gli studenti per essere stati vicini al lutto della famiglia che, “anche a distanza di quasi due anni, conserva tuttavia per noi la sua amarezza inconsolabile”. Giovanni spiegò che non si era interessato direttamente di avvisare l’Università perché ignorava le disposizioni al riguardo e anche perché gli era stato riferito che alcuni studenti, amici di Guido, avevano già informato la Segreteria. Giovanni Battista allegò il “foglio notizie”, una copia del CLN di Monticello Conte Otto e quella di una lettera pervenuta dal Comandante del 4° Reggimento Alpini, considerato che Guido “col grado di Sottotenente di Complemento apparteneva da otto mesi ai 1° Reggimento Alpini Compagnia ‘Ceva’ dopo aver frequentato il corso All. Uff. Compl. Alpini successivamente presso le Scuole di Aosta, di Merano e di Bassano del Grappa”.

 

Analizziamo ora i documenti presentati dal padre di Guido. Sul “foglio notizie” Italo Mantiero riportò in sintesi le informazioni in possesso del CLN. Guido aveva fatto parte della brigata Damiano Chiesa della I Divisione Vicenza, non aveva un nome di battaglia ed era diventato comandante di compagnia di Monticello Conte Otto. Come causa della morte, Mantiero scrisse:

Scoppio di una bomba a farfalla, avvenuto durante un’operazione di rastrellamento di residuati bellici (egli fu incaricato dopo la liberazione – oltre al rastrellamento di fascisti e sold. tedeschi, e di materiali di guerra – anche del brillamento di bombe inesplose nel territorio della sua Brigata e della Brigata ‘Loris’.

Dal “foglio notizie” sappiamo , infine, che Guido era stato proposto per la Medaglia d’Argento alla Memoria.

In allegato troviamo anche un’attestazione della Commissione Regionale Triveneta, a firma del segretario Dino Fiorot, in cui si affermava che Guido era stato attivo nel movimento resistenziale dal 9 settembre 1943 alla sua morte, avvenuta il 27 maggio 1945.

Veniamo ora al documento del CLN di Monticello Conte Otto, datato 15 settembre 1945, che elencava le azioni compiute da Guido Revoloni.

Al 19 maggio 1946 risale la breve relazione del colonnello comandante Carlo Musso del 4° Reggimento Alpini che da Torino scrisse alla famiglia Revoloni, in quel momento in via San Marco 14:

Questo Reggimento ricostituitosi dopo la campagna di liberazione e che annovera nelle sue file tanti combattenti per la libertà, è fiero di partecipare, pur lontano, alla commemorazione di una nobile giovinezza caduto nell’assolvimento del proprio dovere. 

L’attività svolta nel periodo clandestino, le rischiose imprese di sabotaggio portate a termine caratterizzano già degnamente la figura del loro Guido, ma la morte incontrata nella ricerca dell’insidia nascosta, quando il paese finalmente festeggiava la riconquistata libertà, lo aureola di un alone di gloria.

Nello strazio dell’immatura fine, sia di conforto il luminoso ricordo che lascia, monito e guida ai vivi di quanto possa l’amore di patria e il senso del dovere. 

A Lei, alla sua famiglia, l’espressione solidale del cordoglio mio e del Reggimento e l’assicurazione che il nome del Sottotenente Guido Revoloni sarà ricordato nella storia dei nostri reparti alpini.

Il 3 giugno 1947 Giovanni Battista avvisò il Rettore che alla cerimonia di consegna della laurea, che si sarebbe tenuta otto giorni dopo, avrebbe partecipato la moglie, Edvige Torelli, mentre il 3 febbraio 1964 il padre rispose commosso all’invito per la cerimonia che si sarebbe tenuta l’8 per il ventesimo anniversario della Resistenza Universitaria. In questo caso, però, per ragioni di salute, né lui né la moglie erano in grado di partecipare. 

                                         

                                    La copia della laurea ad honorem concessa a Guido Revoloni e l’articolo comparso su La Voce dei Berici il 29 maggio 1955

 

Fonti

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti caduti per la liberazione 1943-1945, b. 23, f. Revoloni Guido.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

 

Altre fonti

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