Sergio Sala

Sergio Sala

Vicenza, 23.06.1922 – Galliera Veneta, 28.02.1947

Figlio di Luigi e di Maria Belvedere, Sergio nacque a Vicenza il 23 giugno 1922. Al momento dell’iscrizione alla Laurea in Lettere della Facoltà di Lettere e Filosofia (matricola 36/21), nell’Anno Accademico 1940-1941, la famiglia risultava residente in via del Castello 5 a Vicenza. Sergio era iscritto al GUF della città.

Dal modulo di iscrizione, datato 31 ottobre 1940, emerge che il padre (42 anni), aveva raggiunto la V elementare ed era dipendente di un’industria in qualità di fonditore. Anche la madre (41 anni) aveva conseguito la licenza di scuola elementare ed era casalinga. Il nonno paterno di Sergio, con il titolo di studio elementare, faceva il “colono”. che aveva frequentato i primi anni della scuola media, era un artigiano indipendente. Sergio aveva perso una sorella, mentre il fratello frequentava le scuole medie.

Per l’iscrizione all’università, Sergio allegò il certificato di nascita rilasciato dal Comune di Vicenza il 29 ottobre 1940, nonché l’attestato del preside del Liceo Ginnasio Pigafetta di Vicenza che confermava il superamento dell’esame di maturità nella sessione autunnale dell’anno scolastico 1939-1940. Ovviamente Sergio consegnò anche il diploma vero e proprio.

Sergio aveva ottenuto, come attestato dal presidente della Commissione, Leone Ogniben, i seguenti voti nella sessione unica: 8 in Storia e Filosofia ed elementi di diritto ed economia; 7 in Lettere italiane e Educazione fisica; 6 in Cultura militare,  Lettere latine, Lettere greche, Matematica e fisica, Scienze naturali, chimica e geografia, Storia dell’arte.

Tra i documenti relativi al I anno, troviamo anche un compito di latino svolto da Sergio.

Il 9 ottobre 1941 Sergio chiese l’iscrizione al II anno. Dalla domanda scopriamo che nell’a. s. 1938-1939 aveva ottenuto l’abilitazione magistrale presso l’Istituto Magistrale di Vicenza e che stava lavorando come insegnante elementare. Piccole modifiche riguardano i dati sul lavoro del padre, per cui viene indicata la ditta Beltrame, e del nonno, indicato come cotoniere. 

Il 31 agosto 1942 chiese un certificato di iscrizione con gli esami sostenuti che erano Storia del Risorgimento (23 giugno 1942; 26/30), Letteratura italiana (23 giugno 1942; 28/30) e Letteratura latina (2 luglio 1942; 26/30). Quello stesso giorno si iscrisse al III anno.

Quando il 10 agosto 1943 chiese un nuovo certificato di iscrizione, Sergio indicò anche gli altri esami sostenuti nel frattempo: Archeologia cristiana (28/30), Cultura militare (28/30) e Storia della Filosofia (26/30).

Il 21 dicembre 1943 chiese l’iscrizione al IV anno, mentre il 7 febbraio 1944 domandò di sostenere nella sessione straordinaria di quel mese l’esame di Filologia slavo-croata.

Tempo dopo, il 21 marzo 1944 ritroviamo Sergio in una dichiarazione del Capo ufficio Reclutamento e matricola, il tenente colonnello Sideo Sale, dell’11° Comando distretto militare – Sezione matricola truppa. Si affermava che Sergio aveva ottenuto una licenza di convalescenza senza assegni di 90 giorni a decorrere dal 16 gennaio.

Per l’A. A. 1944-1945 si iscrisse come studente fuori corso, mentre il 20 dicembre 1945 Sergio chiese un certificato con gli esami sostenuti. Apprendiamo così che nel 1943 aveva superato anche gli esami di Filosofia morale (25/30) e Pedagogia (28/30), mentre nel 1944 quello di Filologia slava (28/30).

Il 20 febbraio 1946 presentò domanda per sostenere, nella sessione straordinaria di marzo, gli esami di Lingua e letteratura serbo-croata e Filologia romanza.

Al 29 aprile 1946 risale una uova richiesta per sostenere nella sessione estiva dell’A. A. 1945-1946 gli esami di Geografia e Storia della letteratura latina.

Ancora. Il 10 giugno 1946 volle sostenere nella sessione estiva gli esami di Storia romana, Storia moderna, Storia e politica coloniale (della Facoltà di Scienze Politiche, risalente al piano di studi dell’A. A. 1943-1944), Storia della letteratura latina e Latino scritto.

Il 15 gennaio 1947 si iscrisse nuovamente come fuori corso per l’A. A. 1946-1947.

Come si vede, a differenza di altri studenti partigiani caduti in combattimento o morti dopo la deportazione nei campi tedeschi, Sergio dopo la fine della guerra aveva ripreso i suoi studi e nessuna notizia trapela sulle sue attività durante la guerra.

Il 28 marzo 1947 Luigi Sala inviò una raccomandata al rettore per chiedere la concessione della laure ad honorem. Il rettore venne così a sapere che il 28 febbraio Sergio era morto a causa di una “tubercolosi polmonare doppia” e i dettagli della sua attività resistenziale, alcuni dei quali furono poi riportati nel “foglio notizie” richiesto dall’Università.

Veniamo così a sapere che Sergio aveva contratto una prima pleurite nel 1943 quando aveva cominciato a far parte della brigata Cesare Battisti. Poi, il 14 novembre 1943, fu arrestato e portato in carcere, uscendone con una seconda pleurite. Il 12 giugno 1945 venne ricoverato al sanatorio di Bassano del Grappa e il 18 settembre 1946 in quello di Galliera. Era dai sanatori, quindi, che Sergio continuava la sua corrispondenza e le sue pratiche burocratiche con l’Università.

Come testimoni della sua attività partigiana, Luigi riportò i nomi del ragionier Rigoni, di Licisco Magagnato, Luigi Meneghello e Augusto Ghellini di Vicenza, di Nello Magaraggia, questore di Savona ed infine di Primo Girardi “Mirko” e Rino Manea “Aquila nera” di Malo.

Luigi specificò che la famiglia

privata del suo stipendio, nel Novembre 1946 si decide a richiedere alla speciale Commissione di Padova il riconoscimento del titolo che gli spetta di Partigiano d’Italia. La decisione avverrà nell’aprile o maggio p. v. in occasione della venuta a Vicenza della Commissione stessa.

Luigi concluse la missiva con queste parole:

Dopo quanto esposto ci permettiamo chiederLe se crede poter concedere anche a mio figlio Sergio quella laurea che coronerebbe il suo sacrificio.

Non è per una nostra soddisfazione personale che Le chiediamo questo: la nostra vita di operai si è svolta sempre tra l’officina e la casa, per aiutare ed educare i nostri figli; ma per onorare la memoria di colui che, a testimonianza di tutti à bene meritato della Patria e che per la sua libertà ha sacrificato la vita.

 

Il 4 aprile 1947 arrivò la risposta del rettore dell’Università a Luigi Sala, residente in via del Castello 3:

Ho appreso solo ora della fine gloriosa del figlio suo  (…), deceduto in seguito a malattia contratta nelle carceri di Vicenza, durante il periodo repubblichino.

A nome del Corpo accademico e dei discepoli porgo alla S. V. sensi commossi e fieri di condoglianze e di rammarico e La prego di farmi pervenire, sulle gesta e sulla vita di patriota del figlio Suo, le maggiori e più precise informazioni.

L’iter per la concessione della laurea ad honorem non fu, però, facile. Vediamo da vicino cosa emerge dai documenti.

Il 30 maggio 1947 Luigi compilò il “foglio notizie” per fornire all’Università i dati necessari alla ricostruzione della storia di Sergio come partigiano. Luigi scrisse che suo figlio (nome di battaglia “Sergio”)

nel 1942 fece parte del Partito d’Azione; nel 1943 fu con la Brigata C. Battisti della Divisione Vicenza. Disertore, fu carcerato per contrabbando di armi, agì poi con i Partigiani di Monte di Malo fino alla liberazione.

Luigi attestò anche che Sergio fu

propagandista e organizzatore di nuclei. Procacciò documenti falsi ai disertori dell’esercito della repubblica di Salò. Contrabbandò armi a favore dei partigiani.

Infine, si soffermò sulle circostanze della morte che

avvenne per malattia contratta nel carcere di Vicenza, in seguito alle privazioni e ai maltrattamenti subiti; ciò è comprovato da certificato medico rilasciato e autenticato dall’Anpi.

Sergio si spense presso il sanatorio di Galliera Veneta.

C’è un secondo “foglio notizie” compilato dal padre, ma senza data. I dati in più riguardano la zona di attività di Sergio (Castelnovo di Isola Vicentina e Camisano Vicentino, oltre a Malo), l’indicazione di San Biagio come luogo di detenzione e i mesi di novembre e dicembre 1943 come quelli passati in carcere. Chiamato alle armi, Sergio si dette alla latitanza.

Luigi allegò quindi la dichiarazione della direzione provinciale di Vicenza dell’ANPI, datata 29 maggio 1947 e firmata dal segretario Italo Mantiero, con la quale si attestava la qualifica di partigiano combattente certificata dalla Commissione Regionale Triveneta, con anzianità dal 1° marzo 1944. Il 30 giugno l’ANPI, su richiesta di Luigi, consegnò una nuova dichiarazione, indicando Sergio come partigiano caduto.

Il 17 giugno 1947, il rettore chiese a Luisi Sala di ricevere il certificato medico a cui aveva accennato nel “foglio notizie”.

Qualche tempo dopo, il 4 ottobre, il rettore si rivolse direttamente alla Commissione Regionale Triveneta, sita in via Isabella Andreini 4 a Padova, per chiedere “in base a quale elemento codesta On. Commissione abbia giudicato il partigiano (…), partigiano Caduto”. Da questo documento apprendiamo anche nuovi dettagli ed in particolare il fatto che Sergio era stato arrestato nel novembre 1943, portato in carcere a Vicenza dove rimase vari mesi per uscirne ammalato tanto che dovette essere ricoverato, prima che a Galliera, anche a Bassano del Grappa.

Le cose si complicano perché 4 giorni dopo, nella risposta del segretario della Commissione, il dott. Dino Fiorot, si affermava che Sergio era considerato “partigiano combattente” e non “caduto”.

La situazione è tale per cui Luigi Sala, il 30 ottobre 1947, scrisse all’Ufficio per le Lauree ad honorem:

Mi è stato riferito da terze persone che in una trasmissione Radio di sabato 18 c. m. è stato comunicato da parte dell’Università di Padova che si è decretata la Laurea ad Honorem per mio figlio Sergio (…), ma mancherebbe ancora, secondo quanto ci ha detto la stessa persona, qualche altro documento.

(…) sapendo altresì di aver ottemperato a quelle che erano state le disposizioni dell’Ufficio (…), chiederei appunto che mi venisse dato un chiarimento, nel caso sussistesse ancora qualche impedimento.

Una nuova comunicazione della Commissione risale al 10 gennaio 1948 e, nel confermare che si tratta di un “partigiano combattente”, indicò che la brigata era l’Argiuna.

Solo e giorni dopo, il 13 gennaio, il rettore informò Luigi Sala  che

questa Commissione per le onoranze agli studenti Caduti non può deliberare la concessione della laurea a titolo d’onore alla memoria del Suo valoroso figliolo Sergio perché il Suo decesso non è avvenuto in azioni partigiane e la Commissione Regionale Trivenete non lo riconosce Partigiano Caduto.

Ci sono altri due documenti della Commissione Triveneta. Il primo, del 20 maggio 1948, firmato dal segretario Federico Urso, riguarda ala “qualifica gerarchica”. Da questa dichiarazione emerge che Sergio era stato comandante nucleo dal 15 giugno all’8 agosto 1944, comandante squadra dal 9 agosto al 31 ottobre 1944 e capo dei servizi informativi della brigata dal 1° novembre al 1° maggio 1945. Nel secondo documento, datato 12 gennaio 1950 e firmato dal presidente della Commissione Carlo Ravnich, i dati generali vengono confermati e la brigata torna ad essere la Cesare Battisti.

Al 25 ottobre 1960 risalgono i pareri favorevoli di Egidio Meneghetti e Lanfranco Zancan, mentre quello di Luigi Carraro arrivò due giorni dopo.

La situazione si sbloccò grazie ad ulteriori documenti come quelli del Ministero del Tesoro, risalente al 27 aprile 1959, che assicurava a Luigi una pensione di guerra in quanto padre del caduto Sergio Sala, ai sensi della L. 696 del 26 luglio 1957, e del Ministero della Difesa che il 30 marzo 1960 inviò una “dichiarazione integrativa” sulle operazioni di guerra alle quali partecipò Sergio 

Il 10 novembre 1961 il rettore inviò al dott. Hans Mardersteig delle Officine Bodoni (via Marsala 39) la minuta del diploma di laurea, pregandolo di stamparlo “come quelli stampati a suo tempo” e di consegnarlo entro il 24. Quello stesso giorno il rettore informò Luigi Sala dell’avvenuta concessione della laurea ad honorem per il figlio e della cerimonia che si sarebbe svolta il 26 novembre 1961, alla presenza del ministro dell’Istruzione.

 Si dovette quindi attendere il 16 novembre 1961 per leggere queste parole scritte al rettore dalla famiglia Sala:

Con animo profondamente commosso abbiamo appreso la notizia del conferimento al nostro povero figlio della laurea ad honorem.

 

Si riportano l’articolo del La voce dei Berici del 3 dicembre 1961 e quello del Momento vicentino, risalente allo stesso giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti

Archivio Generale dell’Università degli Studi di Padova, Lauree ad honorem studenti caduti nella prima e seconda guerra mondiale, Laureati ad honorem, Studenti cui viene concessa la laurea ad honorem nella cerimonia del 17 gennaio 1956 – del 26 novembre 1961, b. 32, f. Sala Sergio.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

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